La Commissione permanente 10ª Industria, commercio, turismo del Senato della Repubblica è stato un organo del Senato della Repubblica italiana. A partire dalla XIX legislatura è stata accorpata alla commissione 9ª Agricoltura e produzione agroalimentare per costituire la nuova commissione 9ª Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare.
Funzione
Le competenze della Commissione riguardavano i settori dell'industria, del commercio e del turismo; in particolare, rientravano la politica industriale, la promozione dei sistemi produttivi in Italia e all'estero, l'incentivazione economica e l'assistenza alle imprese, anche con riferimento ai ritardati pagamenti alle imprese da parte della pubblica amministrazione, nonché le attività produttive, compresa la disciplina di cave e torbiere, e l'artigianato.
Inoltre, la Commissione si occupava della concorrenza e dei mercati, considerando che - per quanto riguarda le privatizzazioni - primaria è la competenza della Commissione nel cui ambito ricade l'attività dell'ente privatizzato, della tutela dei consumatori e degli utenti, dei prezzi e delle tariffe, dei brevetti, dei prodotti, dei marchi di qualità, garanzia e identificazione, della disciplina della etichettatura e degli imballaggi e della metrologia; la Commissione trattava anche i temi delle assicurazioni private, delle mutue assicuratrici e degli intermediari, della politica spaziale e aerospaziale, della navigazione satellitare, del commercio con l'estero (nonostante spettasse alla 3ª Commissione la trattazione dei temi di politica estera connessi con il commercio internazionale), del commercio equo e solidale, dell'industria turistica e delle attività a carattere turistico-ricreativo.
Infine erano di competenza della 10ª Commissione i temi dell'energia, come la politica energetica e le infrastrutture energetiche, l'elettricità, gli impianti elettrici, gli idrocarburi, l'energia nucleare e le fonti rinnovabili, in accordo con la 13ª Commissione sulla disciplina delle fonti energetiche che impattano sull'ambiente e sul territorio e con riguardo alle fonti rinnovabili e alla geotermia, e le nomine e le questioni attinenti all'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, all'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, all'Agenzia nazionale italiana del turismo e all'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione.[1]
Composizione
La Commissione era composta da circa 25 senatori (di cui due segretari, due vicepresidenti e un presidente) scelti in modo omogeneo tra i componenti del Senato della Repubblica, in modo da rispecchiarne le forze politiche presenti. Essi sono scelti dai gruppi parlamentari (e non dal Presidente, come invece accade per l'organismo della Giunta parlamentare): per la nomina dei membri ciascun Gruppo, entro cinque giorni dalla propria costituzione, procedeva, dandone comunicazione alla Presidenza del Senato, alla designazione dei propri rappresentanti nelle singole Commissioni permanenti.
Ogni senatore chiamato a far parte del governo o eletto presidente della Commissione era, per la durata della carica, sostituito dal suo gruppo nella Commissione con un altro senatore, che continuava ad appartenere anche alla Commissione di provenienza. Tranne in rari casi nessun Senatore poteva essere assegnato a più di una Commissione permanente. Le Commissioni permanenti erano rinnovate dopo il primo biennio della legislatura ed i loro componenti potevano essere confermati, ma i gruppi parlamentari potevano cambiare i propri membri autonomamente in qualsiasi momento, sostituendoli, aggiungendoli o rimuovendoli, modificando di conseguenza anche il numero totale dei componenti della Commissione.[2].
Presidenti
Linea temporale
Procedure
La Commissione veniva convocata per la prima volta dal presidente del Senato per procedere alla propria costituzione. L'Ufficio di Presidenza della Commissione, integrato dai rappresentanti dei gruppi, predisponeva il programma e il calendario dei lavori, che erano stabiliti in modo da assicurare l'esame in via prioritaria dei disegni di legge e degli altri argomenti compresi nel programma e nel calendario dell'Assemblea. Quando la discussione di un determinato argomento, anche non compreso nel programma, fosse stata richiesta da almeno un quinto dei componenti della Commissione, l'inserimento nell'ordine del giorno in tempi brevi era rimesso all'Ufficio di Presidenza della Commissione stessa. Al termine di ciascuna seduta, di norma, il presidente della Commissione annunciava la data, l'ora e l'ordine del giorno della seduta successiva e veniva di conseguenza stampato e pubblicato l'ordine del giorno.
Note
Voci correlate
Collegamenti esterni