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Colecistite
colecistite acuta vista alla tomografia computerizzata. Si noti il tessuto adiposo intorno alla colecisti ingrossata
La colecistite è un'infiammazione della colecisti, normalmente, causata dalla presenza di un calcolo incuneato nell'infundibolo della colecisti. Il calcolo ostruendo il deflusso della bile oltre a dare colica biliare, infiamma la colecisti. La colecistite può essere
acuta o cronica.
Eziologia
La causa più frequente che blocca lo scorrimento della bile è la calcolosi biliare, ma anche la discinesia biliare può causare la colecistite.[1]
Alla diagnosi si arriva con l'ecografia dell'addome ed esami del sangue.
Gli esami ematochimici possono essere alterati con i globuli bianchi e il fibrinogeno che si alzano e può comparire febbre.
All'ecografia addominale la colecisti appare ispessita rispetto al normale e all'esame obiettivo appare spesso il segno di Murphy (brusca interruzione di una inspirazione profonda a seguito di pressione bidigitale sul punto colecistico). Può comparire il Segno di Blumberg in caso di irritazione peritoneale.
Per calcoli di dimensione minore di 10 mm ci si avvale della somministrazione di acidi biliari 10-15 mg/kg/die.
L'uso della litotrissia extracorporea ad onde d'urto è indicato in combinazione con il trattamento endoscopico o nei casi in cui quest'ultimo non abbia avuto successo.
In caso di litiasi biliare sintomatica si procede alla colecistectomia laparoscopica o laparotomica.
Note
^abc Angelo Barbato, Guida pratica alla salute, Milano, 2002, p. 55.
Bibliografia
Angelo Barbato, Guida pratica alla salute, Milano, 2002.