Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti il Boca Juniors nelle competizioni della stagione 1915.
Stagione
Il Boca Juniors è nel pieno di un difficile periodo societario. L'addio al quartiere de La Boca ha alienato una gran parte dei tifosi e l'assemblea dei soci raduna soltanto 300 persone. A capo del Boca Juniors Santiago Sana, il presidente che ha avallato la decisione di affittare il nuovo terreno di gioco nel quartiere meridionale di Wilde, ha ceduto l'incarico a Emilio Melinke, accompagnato come vice-presidente da Ludovico Dollenz (che verrà sostituito poco dopo da Juan Brichetto, presidente del Boca Juniors prima della gestione di Santiago Sana). La coppia Melinke-Dollenz capisce che è immediatamente necessaria una svolta, soprattutto in ambito organizzativo e il nuovo statuto del Boca Juniors approva una modifica che allunga il periodo di mandato presidenziale, allo scopo di dare più continuità nella gestione. Le fondamenta per le future vittorie sono poste, ma bisognerà attendere qualche anno.[1]
Comunque sia, Melinke e Dollenz ottengono subito una riappacificazione dei rapporti del Boca Juniors con Pedro Calomino, che si decide a ritornare a giocare con gli Xeneizes. Ma i risultati sportivi nella stagione 1915 non sono eccezionali. L'esperienza "secessionaria" della FAF si esaurisce e il campionato di Primera División della AFA vede la partecipazione di ben 25 squadre. Tra i pali viene scelto di schierare un nuovo portiere, Domingo Zacevich (cresciuto nelle giovanili), mentre nel reparto avanzato (oltre al ritorno di Pedro Calomino), si crede molto nell'arrivo di Enrique Colla, delantero ex-Independiente. Ma la chimica necessaria per competere in un campionato così lungo non si riesce a creare (solo in campionato verranno schierati ben 40 giocatori) e il Boca Juniors parte malissimo, ottenendo la sua prima vittoria stagionale soltanto alla 9ª giornata. Inoltre, subisce due batoste senza precedenti (contro il Racing e il San Isidro) e alla fine del campionato gli Xeneizes ottengono un deludente 14º posto. Nella Copa Competencia il Boca Juniors viene sconfitto al primo turno dal River Plate. L′unica nota positiva della stagione è il percorso del Boca in Copa de Honor, dove però i sogni di gloria si fermano in semifinale contro il Tiro Federal.[2]
Nota: È il Superclásico più lungo della storia, durato 2 ore e 30 minuti (i 90 minuti regolamentari, più 4 tempi supplementari di 15 minuti ognuno). Permanendo il risultato di pareggio e mancando la luce per poter continuare la partita, l'arbitro ha sospeso il match, che si è disputato nuovamente il 9 maggio 1915.[4]
Permanendo lo stato di parità dopo la disputa di ben 4 tempi supplementari, l'arbitro Guassoni ha sospeso la partita per mancanza di illuminazione sul terreno di gioco e la partita è stata rigiocata.[5]
Permanendo il pareggio dopo i 90 minuti regolamentari, non sono bastati altri tre tempi supplementari (di 30 minuti i primi due e di 15 minuti il terzo) per rompere l'equilibrio della sfida tra Boca Juniors e Tiro Federal. Per mancanza di illuminazione l'arbitro ha interrotto la partita, che si è rigiocata una settimana dopo.[16]
Avellaneda 26 settembre 1915 Semifinale (gara unica)
^5° Superclásico tra Boca e River in gare ufficiali. A segnare una doppietta contro il Boca è l'ex XeneizesAlberto Penney
^abDopo 9 partite, il Boca riesce a vincere la prima partita in campionato, grazie soprattutto al ritorno di Pedro Calomino, tornato al Boca Juniors la giornata precedente.
^È la prima sfida ufficiale tra Boca Juniors e San Lorenzo de Almagro (dove disputarsi il 12 settembre, ma per le pessime condizioni del terreno di gioco è stata rinviata). Oltre a registrare ben tre autogol di giocatori del San Lorenzo, è anche l'ultima partita disputata dal Boca Juniors nel campo del barrio di Wilde.