La chiesa di Santa Maria Immacolata e San Zeno è il principale luogo di culto cattolico di Cassano d'Adda, nella città metropolitana di Milano e diocesi di Cremona. Inoltre, è sede dell'omonima parrocchia, compresa nella zona pastorale 1.
La prima citazione di una chiesa a Cassano d'Adda è da ricercare nel Liber Synodalium del 1385[1].Grazie ad un documento del 1404 si conosce che, allora, la suddetta chiesa era filiale della pieve di Arzago[1].Dalla relazione della visita pastorale del 1599 del vescovo Cesare Speciano s'apprende che la chiesa era compresa nel vicariato di Rivolta d'Adda e che i parrocchiani erano 1380[1].
La chiesa venne rifatta su progetto di Paolo Bianchi tra il 1776 ed il 1780[2].Nel 1786 risultava che i fedeli erano 2788, salti a 3118 nel 1819[1].Tra il 1886 ed il 1890 la chiesa fu ampliata su disegno del varesino Carlo Maciachini, ma nel luglio del 1890 la parte da poco terminata crollò e si rese necessaria la sua riedificazione, condotta da Cesare Nava e terminata nel 1897[2].Tra il 1936 ed il 1942 la chiesa fu abbellita dal veronese Gaetano Miolato per volere dell'allora parroco monsignor Aristide Favalli[2].
La facciata è tripartita da quattro lesene ed è divisa in due registri da una cornice marcapiano; nell'ordine inferiore si aprono ai lati del portale due nicchie contenenti le statue dei santi Zenone e Carlo, mentre quello superiore presenta un finestrone centrale e due altre nicchie, in cui trovano posto le statue delle sante Eurosia e Maria Maddalena, mentre agli angoli laterali del timpano si trovano diversi e a quello sul colmo una statua che ha come soggetto santa Maria Immacolata[2][3].
L'interno della chiesa è ad un'unica navata[3]. Opere di pregio qui conservate sono un ostensorio del 1600, gli affreschi raffiguranti la Sacra Famiglia e Sant'Angela Merici, eseguiti nel 1939 da Gaetano Miolato, la statua della Madonna conservata nella cappella della Beata Vergine di Caravaggio, le statue dell'Addolorata con Cristo morto, di San Giovanni e di Santa Maria Maddalena, scolpite da Pietro Ferraroni, e l'affresco con San Francesco e Santa Caterina assieme ai Santi Ludovico ed Elisabetta d'Ungheria, dipinto nel 1941 anch'esso dal Miolato[2].
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