La chiesa arcipretale di Santa Giustina Vergine e Martire è la parrocchiale di Limana, in provincia di Belluno e diocesi di Belluno-Feltre[1]; fa parte della convergenza foraniale di Belluno.
Non si sa quando sia stata fondata la pieve di Santa Giustina di Limana; essa è comunque attestata a partire dal 1184[2].
Sul finire del XIX secolo l'antica pieve situata fuori dal centro abitato si rivelò insufficiente a soddisfare le esigenze dei fedeli, e, così, si decise di edificare in paese una chiesa di maggiori dimensioni e più comoda[3].
I lavori terminarono nel 1905 e nel 1910 fu impartita la consacrazione; la dedicazione a Santa Giustina venne traslata nella nuova parrocchiale, mentre l'antica pieve fu reintitolata a Santa Barbara[2]. Nel 1960 si provvide poi a completare la guglia del campanile[3].
La facciata a capanna della chiesa, che volge a levante, è suddivisa da una cornice marcapiano in due ordini, entrambi scanditi da lesene in pietra; quello inferiore, d'ordine dorico, presenta centralmente il portale d'ingresso lunettato, mentre quello superiore, in stile ionico, è caratterizzato dal rosone e coronato dal timpano semicircolare, nel quale s'apre un oculo avente la medesima forma.
Annesso alla parrocchiale è il campanile a pianta quadrata, la cui cella presenta su ogni lato una monofora affiancata da lesene ed è coronata dalla guglia piramidale.
L'interno dell'edificio si compone di un'unica navata, sulla quale si affacciano le cappelle laterali e le cui pareti sono scandite da lesene sorreggenti la trabeazione sopra la quale si imposta la volta; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di tre gradini, coperto da volta a crociera e chiuso dall'abside semicircolare.
L'opera di maggior pregio qui conservata è una statua con soggetto San Valentino, nella quale sono inserite alcune reliquie dello stesso, donate alla parrocchia da papa Gregorio XVI[3].