Il primo piccolo edificio sacro dedicato a Sant'Antonio abate a Romeno si pensa sia stato a sala semplice e che sia stato costruito durante il XIV secolo.[1]
Nei due secoli seguenti la costruzione venne ampliata con un nuovo presbiterio e venne decorata con un ciclo di affreschi di maestri lombardi. La prima citazione esplicita della chiesa si può trovare in documentazioni su una visita pastorale del 1579.[1]
Nel XVII secolo la facciata venne arricchita di un portale in pietra, venne eretto il piccolo campanile a vela e fu dotato di campana, e fu costruita la nuova sacrestia.[1]
Durante il XIX secolo per sanificare le pareti interne e disinfettarle (si era verificata una epidemia di colera) vennero compromessi gli affreschi e venne rifatto anche il pavimento della sala.[1]
Col XX secolo vennero recuperati gli affreschi che si erano in parte nascosti e, a partire dal 1968, iniziò un ciclo di restauri conservativi. Venne rivisto il tetto, fu consolidata la struttura, si fecero interventi per proteggere l'edificio dalle infiltrazioni di umidità e si misero a norma gli impianti.[1]
Descrizione
La chiesa è posta sulla piazza Aldo Moro delimitata sul lato destro dall'ingresso del campo cimiteriale.
L'edificio ha una facciata con tetto a capanna culminante con il piccolo campanile a vela. Presenta una tettoia centrale sempre a due falde, ornata di un fregio ligneo a protezione degli affreschi quattrocenteschi a soggetto narrativo, raffiguranti la storia del miracolo dell'impiccato e del galletto di san Giacomo il Maggiore.[2] Centrale il portale con paraste e architrave in pietra sagomata diamantata e due piccole finestre munite di inferriata.