La Chiesa di San Pietro-aux-Nonnains (in francese: Église Saint-Pierre-aux-Nonnains) è un edificio religioso risalente alla fine del IV secolo situato a Metz, nel quartiere di Metz-Centre, in Francia.[1]
Creata dai romani come palestra, la struttura venne destinata al culto cattolico nel VII secolo,[2] per poi divenire nel 1556, in virtù della sua posizione all'interno della cittadella fortificata di Metz, un deposito militare. Comprata dalla città di Metz nel 1946, la chiesa è stata restaurata nel 1970 e destinata a servire come sala esposizioni e concerti.[1]
Sebbene oggi l'edificio sia sconsacrato e quindi non possa più servire come luogo di culto, la chiesa di San Pietro-aux-Nonnains è considerata una delle più antiche chiese del mondo e la più antica di tutta la Francia.[3] Inoltre, dal 1909 la chiesa è classificata dal Ministero della cultura francese come monumento storico.[4]
Storia
La palestra romana
Il primo nucleo dell'edificio che oggi ospita la chiesa di San Pietro-aux-Nonnains fu costruito dai gallo-romani, in quella che all'epoca era nota come Divodurum, nel IV secolo.[5] All'epoca, l'edificio era presumibilmente una palestra facente parte di un complesso termale o di una basilica civile. Di questa struttura oggi rimane ben poco, a causa della distruzione apportata dall'invasione degli Unni di Attila nel 451.[6] Tuttavia, è ancora possibile vedere su un lato dell'edificio moderno l'antica entrata (oggi murata), caratterizzata dalla presenza di un arco a tutto sesto, nonché parte della muratura, realizzata con un concatenamento di mattoni separati da file di conci.[1]
L'abbazia benedettina
Devastata dagli Unni, la palestra rimase in uno stato di degrado e abbandono fino al VII secolo. Dal 620 l'edificio venne infatti restaurato e divenne sede di un'abbazia di monache benedettine.[1][2] Di questo periodo restano dell'edificio il chiostro e un pluteo (il muretto basso che separava officianti e fedeli) oggi conservato presso il Museo de la Cour d'Or di Metz. Si tratta dell'esempio più rilevante e meglio conservato di questo tipo di architettura esistente in tutta Francia.[7] Costruito in pietra e formato da 12 lastre e 21 colonne in calcare bianco per un totale di 33 pannelli, la particolarità di questo pluteo è quella di essere decorato con motivi influenzati da diversi stili artistici in voga in epoca merovingia: si passa dallo stile romano a quello barbaro, da quello siriano a quello egizio.[7]
Le modifiche ottoniane e i restauri successivi
Nel X secolo l'imperatoreOttone promosse degli interventi di restauro della chiesa, che venne trasformata in maniera evidente secondo le regole dell'architettura romanica:[8] l'edificio venne diviso in tre navate e venne aggiunto anche un nartece. Inoltre, in uno dei collaterali della chiesa è ancora oggi visibile una nicchia scavata sul muro che probabilmente era destinata ad ospitare un sarcofago.[1] Nonostante queste modifiche, la chiesa conserva ancora nella gabbia parte del materiale costruttivo usato nell'antica struttura gallo-romana.[9]
Malgrado i numerosi lavori effettuati nel corso del tempo, nessuno di essi ha mai cancellato definitivamente gli interventi del passato, al punto che ancora oggi all'interno della chiesa di San Pietro-aux-Nonnains è possibile scorgere le tracce dei diversi stili presenti.[1]
L'uso civile
Dopo l'infruttuoso assedio di Metz del 1552 da parte di Carlo V, nel 1556 i francesi decisero di rafforzare le difese di Metz costruendo una nuova cittadella fortificata. Per realizzarla fu disposta la distruzione di molti edifici civili e religiosi che si trovavano nella zona, ma le autorità militari decisero di preservare la chiesa di San Pietro-aux-Nonnains e la cappella dei Templari, destinandole però a fungere da deposito per la polvere da sparo e le armi della guarnigione di stanza nella cittadella.[10] La nuova destinazione della chiesa comportò anche ulteriori restauri allo scopo di rendere la struttura funzionale all'utilizzo militare: furono quindi aggiunte delle scale, create nuove aperture e rifatti i tetti.
La chiesa continuò ad essere usata come deposito militare fino al 1920 circa. Nel 1946 la città di Metz acquistò vari edifici fino ad allora appartenenti all'esercito: tra questi era compresa la chiesa di San Pietro-aux-Nonnains.[11] Nel 1970 la chiesa fu sottoposta a interventi di restauro e successivamente convertita a sala concerti ed esposizioni.[12] Il sito dell'antico quartiere della cittadella - rimaneggiato - oltre alla chiesa ospita l'Arsenale di Metz, anch'esso convertito in sala concerti, e la cappella dei Templari, sede espositiva. I tre edifici insieme formano un complesso monumentale gestito dall'Arsenale.[13]
^abStella Ferrari, I monasteri femminili di Milano nella topografia liturgica - Contesti architettonici e figurativi tra VII e XIII secolo, Università degli studi di Milano, 2015.
^ Guy Cabourdin, Histoire de la Lorraine, Encyclopédie illustrée de la Lorraine, Metz, Serpenoise, 1991.
^François Reitel, Metz, Capitale de la région lorraine: Une difficile réinsertion dans la communauté nationale, in Histoire de Metz, Privat, Tolosa, 1986.