La chiesa di San Paolo Apostolo è la parrocchiale di Monte Marenzo, in provincia di Lecco e diocesi di Bergamo[1]; fa parte del vicariato di Calolzio-Caprino.
Storia
La prima citazione di una chiesa a Monte Marenzo, filiale della pieve di Brivio, risale al 1187[2]; la chiesa venne nuovamente menzionata nel 1294[1].
La chiesa risultava essere sede di una cappellania nel 1398, mentre successivamente entrò a far parte della parrocchia di Monte Marenzo-Torre de' Busi, per poi diventare completamente indipendente nel 1452 essendo eretta a parrocchiale[2].
Sul finire del Quattrocento l'edificio fu riedificato, per poi venir consacrato il 3 maggio 1495[1][3].
Nel 1776 fu posta la prima pietra della nuova parrocchiale[1], disegnata dal pontesampietrino Romano Terzi[2]; nel 1787, in seguito alla decisione di papa Pio VI pressato dall’imperatore Giuseppe II[senza fonte], la chiesa passò dall'arcidiocesi di Milano alla diocesi di Bergamo[3].
Dall'Elenco del clero del 1801 s'apprende che la parrocchia montemarenzina era inserita nella vicaria di Caprino; una tale situazione si ritrova pure negli Stati del clero del 1822 e anche nel 1861, anno in cui i fedeli ammontavano a 250[3].
Nel 1862 la chiesa venne consacrata dal vescovo di Bergamo Pier Luigi Speranza[1]; la sagrestia tra il 1911 e il 1912 fu oggetto di un ampliamento[1].
Nel 1962 fu posato il nuovo pavimento della chiesa, mentre poi nel 1964 vennero ridipinte le pareti interne[1]; il 28 giugno 1971 la parrocchia, con la soppressione della vicaria di Caprino, entrò a far parte della zona pastorale VI, per poi essere aggregata il 21 maggio 1979 al vicariato di Calolzio-Caprino[1].
Descrizione
Facciata
La facciata della chiesa, la quale è preceduta da un portico sorretto da colonne che si ergono sopra a dei basamenti, è tripartita da quattro lesene, sopra le quali vi sono la trabeazione e il timpano di forma curvilinea[1]; al centro è posto il portale d'ingresso, realizzato nel 1850[2] e sovrastato da una finestra[1].
Interno
L'interno si compone di un'unica navata, le cui pareti sono scandite da lesene in stucco lucido, coronate da capitelli corinzi che la spartiscono in tre campate e che sorreggono la trabeazione, sopra la quale s'imposta la volta a crociera[1]; l'aula termina con il presbiterio, sopraelevato di tre gradini e chiuso dall'abside semicircolare[1].
Opere di pregio qui conservate sono le due tele ritraenti la Conversione e il Martirio di San Paolo, eseguite da Francesco Capella tra il 1774 e il 1776[2], il pulpito, costruito nel 1927 da Alessandro Gritti[2], e gli stalli del coro, realizzati da Pietro Fontana nel 1909[2].
Note
Collegamenti esterni