La chiesa di San Michele Arcangelo è la parrocchiale di Novi di Modena, in provincia di Modena e diocesi di Carpi[1]; fa parte della zona pastorale 5[1].
Storia
La primitiva chiesa di Novi, dedicata allora a Santa Maria Maddalena, sorse probabilmente nel VI secolo, anche se la prima citazione che ne certifica l'esistenza risale appena al 980[2]; la pieve novese, allora compresa nella diocesi di Reggio nell'Emilia, venne nuovamente menzionata nel 1070[1].
La chiesa forse subì dei danni a causa dell'evento sismico del 1117[1]; probabilmente è in quel periodo che venne ridedicata a san Michele Arcangelo[1].
Da un inventario del 1439 si apprende quali erano i possedimenti della pieve e nel 1505 la cura delle anime venne affidata a fra Galasso Bernabei, che era il cappellano del signore di Carpi Alberto III Pio di Savoia[1]; sempre all'inizio del XVI secolo le tre originali absidi vennero smantellate e sostituite da un'unica abside di forma quadrangolare[1].
Nel 1563 la chiesa fu descritta dall'allora parroco don Alberto Grillenzoni come cadente[1]. Solo nel 1639 la curia vescovile di Reggio Emilia concesse l'autorizzazione a ricostruire la pieve, i cui lavori di rifacimento vennero ultimati nel 1652[1]; nel 1658 fu eretto il campanile[1].
Verso la fine del XVIII secolo venne realizzata la facciata, disegnata da Giovanni Costa[2].
Nel 1813 vennero posti in essere gli altari e tra il 1888 e il 1889 furono ingrandite le cappelle laterali[1].
Descrizione
La facciata della chiesa, che è a salienti, è caratterizzata da alcune paraste, è coronata dal timpano e su di essa su aprono i tre portali d'ingresso[1].
L'interno è suddiviso in tre navate[1]; opere di pregio qui conservate sono l'altre maggiore, risalente alla fine del XVIII secolo[2], la pala del Martirio di San Sebastiano[3], il bassorilievo raffigurante Gesù e i Quattro Evangelisti, realizzato nel XII secolo[2], l'icona avente come soggetto la Madonna del Rosario, che è del XIX secolo[3], il settecentesco altare del Crocifisso[2], l'organo, costruiti dalla ditta Serassi neo 1851 ed installato nella chiesa nel 1923[2], e le pale ritraenti San Sebastiano, San Michele, Sant'Antonio, San Francesco e San Luigi[2].
Note
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