La Chiesa apostolica armena (in armenoՀայ Առաքելական Եկեղեցի?), a volte indicata come Chiesa apostolica armena o Chiesa gregoriana o Chiesa Cattolica Ortodossa (Ուղղափառ) Gregoriana è tra le chiese più antiche del cristianesimo e una delle prime comunità cristiane nel mondo. È guidata da un catholicos, in lingua armena կաթողիկոս ("patriarca", plurale cathólicoi). Attualmente il Catholicos di tutti gli Armeni è Karekin II, che ha la sua sede a Echmiadzin, in Armenia. La Chiesa apostolica armena è una delle Chiese ortodosse orientali.
Essendo lo Stato armeno situato al di fuori dei confini dell'Impero romano, la Chiesa apostolica armena non prese parte al concilio di Calcedonia (451), in cui si affermò che Cristo è una sola persona in cui convivono due nature, quella umana e quella divina, quindi non ne firmò i decreti.
Essa non aderì neppure alle decisioni prese dopo il concilio, tra cui la condanna del monofisismo (sostenuto dalla Chiesa ortodossa siriaca). Essa si separò definitivamente dalla Chiesa cattolica nel 554 (appena un anno dopo il concilio di Costantinopoli II), quando gli armeni rigettarono (Concilio di Dvin) le tesi "duofisite" del concilio di Calcedonia.
Storicamente la Chiesa apostolica armena è stata etichettata come "monofisita"; tuttavia la Chiesa armena afferma di non concordare con questa attribuzione poiché essa, pur essendo in disaccordo con la formula stabilita nel concilio di Calcedonia, considera il monofisismo, così come professato da Eutiche, un'eresia.
La Chiesa armena aderisce invece alla dottrina di Cirillo di Alessandria (370-444), che considera la natura di Cristo come unica, frutto dell'unione di quella umana e divina. Per distinguere questa forma da quella di Eutiche, essa viene denominata «Miafisismo».
Di particolare rilievo è la Chiesa Apostolica Armena in Iran dove gli armeni rappresentano la maggior parte della minoranza etnica cristiana della regione. Fu nel 1604, durante il regno della dinastia safavide, che lo shah Abbas I permise la costruzione a Esfahan, la capitale, del quartiere Jolfa (talvolta scritto anche Gilfa), dall'altra parte del fiume rispetto alla piazza principale. Gli armeni, che lo popolarono, ebbero il permesso di professare la propria religione. Furono costruite chiese e monasteri. La chiesa principale, la cattedrale di Vank, fu ultimata nel 1664. L'edificio rappresenta una felice combinazione dell'arte safavide con lo stile ad alte arcate delle chiese cristiane. Ancora oggi il quartiere cristiano di Esfahan conserva il nome del villaggio da cui gli armeni provenivano. La cattedrale di Vank è tutt'oggi il cuore della Chiesa apostolica armena in Iran.
Robert Siranian, I Mechitaristi di Venezia e il tentativo di unione del 1809 secondo la "Storia Armena" di A. Berberian, Casa Editrice Armena, Venezia, 2006
Christine Chaillot, Vita e spiritualità delle chiese ortodosse orientali, Cinisello Balsamo, San Paolo, 2014, ISBN978-88-215-9013-9, SBNMOD1641175.
Patriarcato Armeno di Costantinopoli, su armenianpatriarchate.org.tr. URL consultato il 28 dicembre 2005 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2005).
^abFino al 1959 parte della Chiesa ortodossa copta
^Fino al 1993 parte della Chiesa ortodossa etiopica
^Da non confondersi con la Chiesa ortodossa siriaca, della quale faceva parte fino alla sua dichiarazione di autocefalia, né con la Chiesa cristiana siriaca giacobita che resta fedele al patriarca siro e gode di autonomia, non autocefalia