La località sorge alla quota di 755 m s.l.m., sulla sponda sinistra dell'alta val Baganza, di fronte al paese di Ravarano; la frazione appenninica è costituita dai quattro distinti nuclei abitativi di Lughero, Puilio, Castello e Villa.[7]
Il territorio è molto scosceso, in particolare in prossimità del torrente, ove tra le rocce sono stati rinvenuti alcuni reperti fossili di inocerami, vissuti tra il Giurassico inferiore e il Cretacico superiore.[7]
Nel 1312 il marchese di Pellegrino Pelavicino III Pallavicino, alleato di Giberto III da Correggio e dei guelfi parmigiani, conquistò il maniero di Ravarano, da cui Casola dipendeva; tre anni dopo, raggiunta la pace tra i Comuni di Parma e Borgo San Donnino, Manfredino tornò in possesso delle fortificazioni di Ravarano, Casola e Solignano.[11]
Nel 1348 Donnino Pallavicino ereditò dal padre Manfredino, in seguito alla divisione col fratello Oberto, i feudi di Zibello, Ravarano, Casola, Monte Palerio, Sant'Ilario Baganza, Cella e Parola.[12]
Nel 1805, in seguito all'abolizione napoleonica dei diritti feudali, Casola divenne frazione del nuovo comune di Lesignano di Palmia,[14] ribattezzato col nome di Terenzo nel 1924.[15]
Edificata tra il 1568 e il 1577, la chiesa fu affiancata nel 1630 da un piccolo oratorio intitolato a san Rocco; ristrutturata in seguito, fu decorata internamente intorno al 1960. Il luogo di culto, affrescato sulle volte e sulle pareti, conserva vari arredi settecenteschi.[7][16]
Menzionato per la prima volta nel 1250, il maniero, appartenente all'epoca ai marchesi Pallavicino, dipendeva nel XIV secolo dal vicino castello di Ravarano; abbandonato nei secoli successivi, scomparve completamente fino alla fine del XX secolo, quando, con la riapertura del sentiero della via Francigena, ne furono riportati alla luce pochi ruderi ad alcune centinaia di metri dalla chiesa di Sant'Apollinare.[7][9]