Le cascine di Milano sono degli edifici storici ad uso residenziale e agricolo caratterizzati da una struttura a corte che si trovano nella periferia di Milano e che un tempo non facevano parte del territorio comunale del capoluogo lombardo vivendo autonomamente rispetto alla città.
Oggi a Milano sono sopravvissute un centinaio di cascine[1], cinquantanove delle quali fanno parte del demanio comunale come, per esempio, Cascina Torchiera, cascina Linterno, cascina Caldera o Cascina Monterobbio. Gli altri proprietari sono l'Ospedale Maggiore, l'Aler (ex Istituto Autonomo Case Popolari), la curia o grandi immobiliari: diciotto sono diroccate, le altre hanno trovato utilizzo come biblioteche, aree di svago, centri di accoglienza (per anziani, disabili o tossicodipendenti) o centri residenziali. Tredici, però, in piena area urbana, sono ancora condotte da fittavoli, secondo l'uso milanese, come aziende agricole in attività.
Tra queste citiamo: la cascina Campi a Trenno, la cascina Paradiso a Muggiano (cavalli e foraggio), la cascina Gaggioli in via Selvanesco, il mulino della Pace Barona, la cascina Battivacco alla Barona (riso), la cascina Basmetto alla Barona (riso), la cascina Campazzo (latte) e la cascina Nosedo (latte e derivati). Sempre a sud della Barona, sono presenti le secentesche cascine San Marco e San Marchetto.
Storia
La più antica cascina di Milano è Cascina Chiesa Rossa, che risale al X secolo e che si trova in un ampio parco pubblico in riva al Naviglio Pavese[2]. Dell'XI secolo è Cascina Assiano, fino al 1841comune autonomo. Nel 1841 il comune di Assiano fu aggregato a quello di Muggiano, a sua volta annesso a Baggio nel 1869. Alla fine, nel 1923, anche il comune di Baggio, ultimo Sindaco Cesare Stovani, fu soppresso e annesso alla città di Milano[3]. Di tutte le comunità aggregate nel tempo a Milano, la Cascina Assiano è l'unica a non aver subito sul suo territorio il benché minimo segno di espansione edilizia, rimanendo niente più che una cascina di campagna, mentre immediatamente dopo la linea di confine con Settimo Milanese sono invece presenti grossi insediamenti industriali e abitativi. Nei pressi di Cascina Assiano si trova Cascina Malandra, chiamata anche Torre del Ronco, che sorge ad occidente di Assiano nei pressi di Monzoro, e Cascina Moirano, che è un antico insediamento agricolo sulla strada per Settimo Milanese.
Del XII secolo è invece Cascina Corte Regina, che prende il nome dall'antica località di Corte Regina, un tempo chiamata Rottole, antico toponimo di origine longobarda probabilmente derivato dal re longobardo Rotari[4].
Le Cascine Guascona e Guasconcina si trovano nel territorio del quartiere milanese di Muggiano[10]. Un tempo le località Guascona, Guasconcina ed Assiano erano frazioni del comune di Muggiano, che era dotato, come già accennato, di una propria amministrazione[11]. Il nucleo originario della Cascina Monastero, che si trova nel quartiere milanese di Baggio, fu realizzato da monaci Olivetani, che ne fecero un monastero che accrebbe gradualmente la sua importanza[12]. La Cascina Pozzobonelli fu invece costruita come villa suburbana per la villeggiatura da Gian Giacomo Pozzobonelli in epoca sforzesca. Il declino della proprietà cominciò con la morte del cardinale Giuseppe Pozzobonelli, arcivescovo di Milano, avvenuta nel 1783. Il palazzo fu abbattuto a più riprese fra il 1898, con l'apertura del viale Andrea Doria, e il 1907, anno di inizio della costruzione dell'attuale stazione di Milano Centrale. Dell'intera struttura sono giunti sino ai giorni nostri una cappella e un breve tratto del portico.
Cascina San Gregorio Vecchio, o semplicemente San Gregorio Vecchio, è situata all'estrema periferia orientale oltre la tangenziale. Fino al 1841 San Gregorio Vecchio costituì un comune autonomo, quando fu aggregato a quello di Lambrate con dispaccio governativo del 17 gennaio. Alla fine, nel 1923, anche il comune di Lambrate fu soppresso e annesso alla città di Milano[3]. La Cascina Selvanesco sorge lungo la via Selvanesco. È stato comune autonomo fino al 1757, anno in cui, con la promulgazione dell'editto teresiano relativo alla divisione territoriale della Lombardia, veniva aggregato al comune di Quintosole[15]. Da allora, ne ha seguito le sorti, fino a diventare parte del comune di Milano.
Elio Signorini, Sanctae Marcellinae Virginis Loci Muggiani, Settimo Milanese, 2006, ISBN non esistente.
Grazioso Sironi e Arnaldo Ganda, Arte e storia di Lombardia: scritti in memoria di Grazioso Sironi, Società editrice Dante Alighieri, 2006, ISBN978-88-79-55352-0.