Carignano sorge in una zona a vocazione agricola a poca distanza dalle prime colline appenniniche, nella fascia di territorio compresa tra i torrenti Cinghio e Baganza.[3][4]
Secondo una fonte, da Carignano ebbero origine i Garagnani, il cui nome derivò proprio dal toponimo del paese, e che nel 964 ne furono investiti col titolo marchionale da parte del vescovo di Parma Oberto.[8]
Il borgo di Carniani, con la sua pieve edificata probabilmente nel X secolo, fu menzionato l'11 giugno 1005, nell'Ordo Archipresbiterorum Plebium voluto dal vescovo di Parma Sigefredo II.[4][9][10]
Caregnani fu nominata anche il 2 giugno 1195, in un documento.[4]
Nei primissimi anni del XV secolo la zona di Carignano, Corcagnano, Vigatto e Alberi, ove era presente anche un castello, apparteneva ai Rossi; durante gli scontri con Ottobuono de' Terzi, nel 1403 i borghi furono depredati dalle sue truppe e sottratti al dominio rossiano.[11]
Nel 1499 a Carignano si svolse una cruenta battaglia tra i parmigiani, che avevano rivendicato la propria indipendenza dall'Aurea Repubblica Ambrosiana, e le truppe milanesi guidate da Alessandro Sforza; lo scontro si concluse con la resa dei primi.[4]
Per effetto di decreti napoleonici, Carignano divenne nel 1806 frazione del nuovo comune (o mairie) di Vigatto, che nel 1943 fu annesso a quello di Parma, ma fu nuovamente istituito nel 1951, per essere definitivamente soppresso nel 1962 e divenire in seguito quartiere autonomo.[13]
Menzionata per la prima volta nel 1005, la pieve fu completamente ricostruita in stile barocco nel 1712 per volere di Giuseppe Cervi e arricchita dalla monumentale facciata nel 1741; decorata internamente nel 1937 da Anselmo Govi, fu completamente restaurata negli esterni tra il 2015 e il 2016; l'interno, sviluppato su un impianto a navata unica affiancata da tre cappelle per lato, conserva una pregevole pala d'altare raffigurante il Martirio di san Pietro, dipinta da Gaetano Gandolfi nel 1770.[10]
Costruita probabilmente nel XVI secolo per volere dei marchesi Lampugnani, la villa rinascimentale fu acquistata alla fine del XVII secolo da Giuseppe Cervi, che la lasciò alla nipote Orsola, moglie di Giuseppe Maria Corradi; decorata in stile rococò nel XVIII secolo e ampliata con l'aggiunta dei due corpi laterali agli inizi del XIX, fu alienata nel 1808 dai marchesi Corradi Cervi agli Zileri, conti dal 1836, che la rivendettero nel 1878 al marchese Monticelli; acquistata nel 1882 da Lodovico Peirano, fu comprata alla fine del secolo dal conte Edilio Raggio, che la donò alla figlia Fortuny, moglie del marchese Luigi Malenchini. L'edificio barocco, circondato da un parco all'inglese di 15 ettari e preceduto da un viale di 1500 m, conserva vari ambienti riccamente decorati, tra cui tre sale ornate sulle volte con affreschi rinascimentali a grottesche realizzati da Cesare Baglioni e dalla sua scuola.[14][12][15]
Villa Pero
Costruita in stile neoclassico nel 1806 per volere di Gaetano Gambara, la villa fu alienata nel 1858 ai marchesi Manara, che pochi anni dopo la rivendettero al conte Giulio Zileri Dal Verme, al quale apparteneva anche la vicina villa barocca; come quest'ultima, fu in seguito acquistata da Ludovico Peirano, per pervenire successivamente ai marchesi Malenchini; affittata per anni alla famiglia Ortalli, fu venduta nel 1958 a Giuseppe Pero, che la restaurò completamente. L'edificio, sviluppato su una pianta rettangolare, si erge su tre livelli fuori terra, con finestre decorate da cornici; la simmetrica facciata, raggiungibile attraverso un viale rettilineo alberato, presenta il portale d'ingresso centrale, sormontato da un balconcino al piano nobile; in sommità si erge nel mezzo del tetto un'altana, decorata con lesene e nicchie; all'interno, l'androne centrale passante dà accesso alle sale laterali.[16]
Cultura
Eventi
Nel parco della villa Malenchini, si tiene a inizio maggio la manifestazione "De gustibus", esposizione-mercato riguardante eccellenze gastronomiche, vivaistiche e di artigianato artistico.[17]
Ogni anno, la prima domenica di ottobre si svolge nel centro del paese la sagra della Madonna del Rosario.[18]
Sport
La locale squadra di calcio US Carignano milita nel campionato di Promozione.[19]
^Storia, 1º aprile 2014. URL consultato il 7 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2016).
Bibliografia
Archeologia medievale, V, Firenze, All'Insegna del Giglio, 1978, ISBN978-88-7814-437-8.
Maria Bernabò Brea, Angelo Ghiretti, Christopher Polglase, Valentina Visconti, I siti neolitici lungo il torrente Cinghio (Parma) (PDF), in Preistoria Alpina - Museo Tridentino di Scienze Naturali, vol. 24, Trento, 1988.
Italo Dall'Aglio, La Diocesi di Parma, I Volume, Parma, Scuola Tipografica Benedettina, 1966.
Marco Fallini, Mario Calidoni, Caterina Rapetti, Luigi Ughetti, Terra di pievi, Parma, MUP Editore, 2006, ISBN88-7847-021-X.
Lodovico Gambara, Le ville Parmensi, Parma, La Nazionale Tipografia, 1966.
Angelo Pezzana, Storia della città di Parma continuata, Tomo secondo, Parma, Ducale Tipografia, 1842.