Borgarello (Burgaré in dialetto pavese) è un comune italiano di 2 715 abitanti[1] della provincia di Pavia in Lombardia. Si trova nel Pavese, nella pianura a nord del capoluogo, sul Naviglio Pavese.
Origini del nome
Molto probabilmente il nome deriva da burgulus, diminutivo latino di burgus ovvero "borgo", piccolo centro abitativo. Alcuni pensano anche a Bulgarus cognome di origine latina[4].
Storia
In epoca romana Borgarello era attraversato dalla via Mediolanum-Ticinum, strada romana che congiungeva Mediolanum (Milano) con Ticinum, l'odierna Pavia).
È citato in un documento del 1181 come Bulgarello. In epoca viscontea fu incluso nel Parco Nuovo, vasta tenuta di caccia tra il Castello di Pavia e la Certosa. Dopo la caduta degli Sforza e la rovina di questo parco, il nome di Parco Nuovo fu mantenuto per indicare la divisione amministrativa di cui faceva parte Borgarello. Nel XVI secolo era feudo dei Pallavicino e nel XVIII dei Mezzabarba di Pavia.
Nel 1929 il Comune di Borgarello, insieme a Torre del Mangano e Torriano, formò il nuovo comune di Certosa di Pavia, ma nel 1958 riacquistò l'autonomia.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 16 novembre 1976.
«Partito: il 1° di rosso, a due tronchi d'albero sradicati d'argento, in decusse, sormontati da una croce latina, il tutto su campagna ripartita: a) cinque punti d'argento equipollenti a quattro di rosso; b) d'oro, a tre rose di rosso, alternate da tre gigli male ordinati dello stesso; il 2° d'azzurro, ad una spiga di grano e di granoturco d'argento, in decusse, sormontate da una pianta di riso pure d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.»
La croce d'oro simboleggia la feudalità che il monastero di San Pietro in Ciel d'Oro deteneva sulla terra di Borgarello fino al XIV secolo; i tronchi d'albero ricordano la distruzione del parco nuovo costituito dai Visconti nel 1398-1399 in cui Borgarello era stato incluso e aveva perso autonomia nel 1525 dopo la battaglia di Pavia. Nella campagna sono affiancati i simboli delle famiglie feudatarie: i Pallavicini (scaccato d'argento e di rosso) e i Mezzabarba (d'oro, a tre gigli male ordinati, alternati da tre rose, il tutto di rosso). Il grano, il granoturco e il riso sono i principali prodotti agricoli del territorio.
Il gonfalone è un drappo partito di azzurro e di rosso.
Monumenti e luoghi d'interesse
- Chiesa parrocchiale di San Martino di Tours: costruita tra il 1685 e il 1690 a seguito del crollo di una chiesa preesistente risalente al 1395[5].
- Villa Mezzabarba: fabbricato di particolare interesse storico ed artistico composto da una costruzione settecentesca con parco annesso, ospita gli uffici del Municipio di Borgarello[6] dal 2018.
Società
Evoluzione demografica
- 130 nel 15768
- 340 nel 1751
- 570 nel 1780
- 529 nel 1805
- 553 nel 1807
- 330 nel 1853
- 678 nel 1859[7]
Abitanti censiti[8]
Cultura
Istruzione
Nel comune sono presenti una scuola dell'infanzia e una primaria.
Amministrazione
Note
- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Comune di Borgarello, su comuni-italiani.it. URL consultato il 14 settembre 2018.
- ^ Chiesa parrocchiale di Borgarello, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 12 settembre 2018.
- ^ Venduta villa Mezzabarba al Comune per 427mila €, su La Provincia Pavese, 5 maggio 2017. URL consultato l'11 dicembre 2018.
- ^ Comune e Parrocchia di Borgarello, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 12 settembre 2018.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
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