Benjamin Lee Whorf

Benjamin Lee Whorf (Winthrop, 24 aprile 1897Hartford, 26 luglio 1941) è stato un linguista statunitense, largamente riconosciuto come il fautore dell'idea che le differenze tra le strutture di lingue differenti sono la causa del diverso modo di percepire e concettualizzare il mondo da parte del parlante. Questo principio, ipotizzato insieme ad Edward Sapir, del quale Whorf fu allievo, è chiamato "ipotesi di Sapir-Whorf" ed è conosciuto anche come "ipotesi della relatività linguistica", poiché per lo stesso Whorf il principio aveva implicazioni simili alla teoria della relatività di Einstein.[1]

Durante la sua vita Whorf ha lavorato come ingegnere chimico, ma in gioventù ha nutrito un interesse per la linguistica. Questo lo ha portato a studiare l'ebraico biblico, ma presto ha iniziato a studiare per proprio conto le lingue indigene del Mesoamerica. Nel 1930 ha ricevuto una sovvenzione per poter studiare in Messico la lingua nahuatl; al suo rientro ha presentato il suo lavoro in diverse conferenze linguistiche.

Questo gli ha permesso di iniziare a studiare linguistica con Edward Sapir presso l'università Yale, mantenendo nel frattempo il suo lavoro presso la compagnia assicuratrice Hartford Fire Insurance Company. Durante questo periodo a Yale ha lavorato alla descrizione della lingua hopi e della storia linguistica del linguaggio uto-azteco, pubblicando molti articoli in diverse riviste settoriali.

Nel 1938 è stato scelto come sostituto di Sapir, che abbandona l'università per motivi di salute. Nel 1941 morì di cancro.

Dopo la sua morte molti dei suoi manoscritti vennero pubblicati postumi, curati da suoi amici linguisti. Negli anni '60 l'ipotesi di Whorf venne duramente criticata da accademici, mentre ritornò in auge alla fine del XX secolo.

Lavoro

Relatività linguistica

Lo stesso argomento in dettaglio: Ipotesi di Sapir-Whorf.

Whorf è conosciuto come il principale esponente di quello che è chiamato il principio della relatività linguistica, più noto come "ipotesi di Sapir-Whorf". Whorf non si riferisce mai al principio in forma di ipotesi, e l'idea che le categorie linguistiche influenzano la percezione e la cognizione era condivisa da molti altri accademici prima di lui. Ma grazie alle sue pubblicazioni, create con ricerca empirica, sono state utilizzate dai successivi ricercatori e quindi chiamati "studi di Sapir-Whorf".[2][3]

Fonti di influenza nel pensiero di Whorf

Sia Whorf sia Sapir furono esplicitamente attratti dalla teoria generale della relatività di Albert Einstein, perciò la relatività linguistica si riferisce al concetto di categorie grammaticali e semantiche di una lingua specifica fornendo un quadro di riferimento come mezzo attraverso il quale vengono fatte osservazioni.[1][4] Seguendo un'osservazione originale di Boas, Sapir ha dimostrato che se il suono proviene dal fonema sottostante e non contribuisce ai cambiamenti nel significato semantico, i parlanti di un determinato linguaggio percepiscono suoni che sono acusticamente differenti come se fossero lo stesso. Inoltre, i parlanti delle lingue sono attenti ai suoni, in particolare se gli stessi due suoni provengono da diversi fonemi. Tale differenziazione è un esempio di come vari quadri osservazionali di riferimento conducono a diversi modelli di attenzione e percezione.[5]

Whorf è stato influenzato anche dalla psicologia della Gestalt, credendo che le lingue richiedono ai loro parlanti di descrivere gli stessi eventi come differenti costruzioni gestalt, che egli chiama "casi isolati di esperienza"[5] Un esempio è come l'azione di pulire una pistola è diverso in lingua inglese e in lingua shawnee: in inglese l'attenzione è posta nella relazione tra i due oggetti e il proposito dell'azione (rimuovere la sporcizia); d'altro canto in shawnee il focus è sul movimento, usare un braccio per creare spazio pulito in un buco. L'evento descritto è lo stesso, ma il focus in termini di figura e spazio è diverso.[5][6]

Grado di influenza del linguaggio sul pensiero

Se lette superficialmente, alcune delle affermazioni di Whorf si prestano all'interpretazione che egli supporta il determinismo linguistico. Ad esempio, in un passaggio spesso citato Whorf scriveva:[7]

(EN)

«We dissect nature along lines laid down by our native language. The categories and types that we isolate from the world of phenomena we do not find there because they stare every observer in the face; on the contrary, the world is presented in a kaleidoscope flux of impressions which has to be organized by our minds—and this means largely by the linguistic systems of our minds. We cut nature up, organize it into concepts, and ascribe significances as we do, largely because we are parties to an agreement to organize it in this way—an agreement that holds throughout our speech community and is codified in the patterns of our language. The agreement is of course, an implicit and unstated one, but its terms are absolutely obligatory; we cannot talk at all except by subscribing to the organization and classification of data that the agreement decrees. We are thus introduced to a new principle of relativity, which holds that all observers are not led by the same physical evidence to the same picture of the universe, unless their linguistic backgrounds are similar, or can in some way be calibrated.»

(IT)

«Esaminiamo la natura secondo le linee stabilite dalla nostra lingua madre. Le categorie e i tipi che isoliamo dal mondo degli eventi non li troviamo perché fissano ogni osservatore in faccia; al contrario, il mondo è presentato in un flusso caleidoscopico di impressioni che deve essere organizzato dalle nostre menti - e questo in gran parte significa dai sistemi linguistici delle nostre menti. Ritagliamo la natura, la organizziamo in concetti e ascriviamo significati come facciamo, in gran parte perché siamo parti di un accordo per organizzarlo in questo modo - un accordo che vale per tutta la nostra comunità linguistica ed è codificato nei modelli della nostra lingua. L'accordo è ovviamente implicito e non dichiarato, ma i suoi termini sono assolutamente obbligatori; non possiamo parlare affatto se non sottoscrivendo l'organizzazione e la classificazione dei dati decretata dal contratto. Siamo così introdotti a un nuovo principio di relatività, che sostiene che tutti gli osservatori non sono guidati dalla stessa evidenza fisica per la stessa immagine dell'universo, a meno che i loro background linguistici siano simili, o possano in qualche modo essere calibrati.»

Le affermazioni sulla natura obbligatoria dei termini del linguaggio sono state prese per suggerire che Whorf intendeva che quel linguaggio determinasse completamente la portata di possibili concettualizzazioni.[8] Tuttavia il neo-Whorfianismo sostiene che Whorf stia scrivendo in termini con i quali parliamo del mondo, non in termini con i quali lo pensiamo.[9][10] Whorf notò che per comunicare pensieri ed esperienze con i membri di una comunità bisogna usare le categorie linguistiche della loro lingua condivisa, e questo richiede di plasmare le esperienze nella forma del linguaggio per parlare -un processo chiamato "pensare per parlare-. Questa interpretazione è supportata dalla successiva affermazione di Whorf, che "nessun individuo è libero di descrivere la natura con assoluta imparzialità, ma è vincolato da certe modalità di interpretazione anche quando si ritiene più libero". Allo stesso modo l'affermazione secondo cui gli osservatori sono portati a diverse immagini dell'universo è stata intesa come un argomento secondo il quale le diverse concettualizzazioni sono incommensurabili rendendo impossibile la traduzione tra diversi sistemi concettuali e linguistici. Il neo-Whorfianismo sostiene che questo è un errore di lettura poiché in tutto il suo lavoro uno dei suoi punti principali era che tali sistemi potevano essere "calibrati" e quindi resi commensurabili, ma solo quando veniamo a conoscenza delle differenze negli schemi concettuali attraverso l'analisi linguistica.[11]

Tempo hopi

Gli studi di Whorf sul tempo hopi sono stati i più discussi e criticati esempi di relatività linguistica. Nelle sue analisi Whorf argomentava che c'è una relazione tra il come la popolazione hopi concepisce il tempo, come lo esprimono e tra la grammatica della lingua hopi. La tesi più elaborata di Whorf per l'esistenza della relatività linguistica era basata su cosa ha visto come differenza fondamentale nella comprensione del tempo come categoria concettuale nel popolo hopi.[12] La lingua hopi, in contrasto con l'inglese e altre lingue SAE, non tratta lo scorrere del tempo come sequenza di distinti istanti conteggiabili, ad esempio "tre giorni" o "cinque anni", ma più come un singolo processo. A causa di questa differenza, la lingua manca di termini che si riferiscono all'unità di tempo. Whorf ha proposto che il modo di vedere il tempo nella lingua hopi è fondamento principale di tutti gli aspetti della loro cultura e per di più spiega alcuni schemi di comportamento. Nel suo memorabile essay a Sapir, nel 1939, scrisse:[12]

(EN)

«...the Hopi language is seen to contain no words, grammatical forms, construction or expressions that refer directly to what we call 'time', or to past, present, or future...»

(IT)

«...la lingua hopi si è visto non contiene parole, forme grammaticali, costruzioni o espressioni che si riferiscono direttamente a quello che noi chiamiamo 'tempo', o al passato, presente, o al futuro...»

Il linguista Ekkehart Malotki sfidò questa l'analisi sul concetto e espressione del tempo della lingua hopi con numerosi esempi di come gli hopi si riferivano al tempo.[13] Malotki spiegò che nella lingua hopi il sistema temporale consiste in futuro e non-futuro e che la singola differenza tra il sistema a tre tempi grammaticali delle lingue europee e il sistema hopi è che quest'ultimo combina passato e presente e forma una singola categoria.[14]

La critica di Malotki è stata più volte citata come ultimo esempio evidente per rifiutare le idee di Whorf e il suo concetto di relatività linguistica, mentre altri accademici difendono l'analisi sul tempo degli hopi di Whorf, spiegando che l'affermazione di Whorf non era di dimostrare assenza di termini per descrivere le categorie temporali ma di evidenziare come il concetto di tempo è diverso rispetto ai parlanti di lingua inglese.[15] Whorf descrisse le categorie di tempo della lingua hopi, notando che il tempo non è diviso in passato, presente e futuro, come è norma nelle lingue europee, ma che un tempo grammaticale può riferirsi sia al presente che al passato, mentre un altro tempo grammaticale può riferirsi sia ad eventi che non sono ancora avvenuti sia che possono o non possono avvenire in futuro. Descrisse inoltre una grande matrice di sistemi chiamati "tensori" che descrivono aspetti della temporalità, ma senza riferirsi a unità di tempo calcolabili come nell'inglese e nella maggior parte delle lingue europee.[5][16]

Contributi alla teoria linguistica

La distinzione di Whorf tra le categorie grammaticali "overt" (fenotipico) e "covert" (criptotipo) è diventata largamente influente nella linguistica e nell'antropologia. Il linguista britannico Michael Halliday, a proposito della nozione di "criptotipo" e del concetto di come la grammatica modelli la realtà, scrisse che "sarebbe potuto essere uno dei contributi maggiori alla linguistica del XX secolo"[17]

Inoltre Whorf introdusse il concetto di allofono, una parola che descrive la variante combinatoria di un fonema che in una determinata lingua non ha, appunto, un carattere distintivo. Il termine venne diffuso da G.L. Trager e da Bernard Bloch in un articolo sulla fonologia inglese nel 1941. Whorf considerò gli allofoni come ulteriore esempio della relatività linguistica. Il principio dell'allofono descrive come le differenze di suoni possono essere trattate come riflesso di un singolo fonema in una lingua. Questo a volte fa apparire, ad un madrelingua, un suono differente come fosse simile a tal punto che non è possibile distinguere la differenza senza essere in possesso di una preparazione specifica. Whorf scrisse:[18]

(EN)

«[allophones] are also relativistic. Objectively, acoustically, and physiologically the allophones of [a] phoneme may be extremely unlike, hence the impossibility of determining what is what. You always have to keep the observer in the picture.»

(IT)

«[gli allofoni] sono anche relativistici. Oggettivamente, acusticamente, e fisiologicamente gli allofoni di [un] fonema possono essere estremamente dissimili, da qui l'impossibilità di determinare cosa è cosa. Devi sempre tenere l'osservatore nella visione d'insieme»

Punto centrale nell'interrogativo di Whorf era l'approccio che venne descritto in seguito come metalinguistica da G.L. Trager, che nel 1950 ha pubblicato quattro saggi di Whorf dal titolo "Quattro articoli sulla Metalinguistica".[19] Whorf fu interessato nel capire in che modo i parlanti erano consapevoli della lingua che avevano in uso, e fu in grado di descrivere e analizzare la lingua usando la lingua stessa.[5] Whorf vide che l'abilità di arrivare ad una descrizione sempre più accurata del mondo era parzialmente legata all'abilità di costruire un metalinguaggio per descrivere come la lingua influenza l'esperienza, e perciò di aver l'abilità di calibrare schemi concettuali differenti. Gli sforzi di Whorf sono stati portati avanti da diversi studi di metalinguistica. Il primo fu Michael Silverstein, che pubblicò un'influente rilettura di Whorf nel 1979.[20]

Studi sulle lingue uto-azteche

Whorf ha condotto importanti studi sulle lingue uto-azteche, che Sapir ha dimostrato essere una famiglia linguistica nel 1915. Studiando dapprima sul nahuatl, tepecano, Tohono O'odham, ha preso familiarità con il gruppo linguistico prima di conoscere Sapir nel 1928. Durante il suo periodo a Yale, Whorf ha pubblicato diversi articoli sulle lingue uto-azteche, come "Notes on the Tübatulabal language".[21] Nel 1935 ha pubblicato "The Comparative Linguistics of Uto-Aztecan"[22] e una recensione sull'indagine delle lingue uto-azteche di Kroeber.[23] Il lavoro di Whorf è stato utilizzato come fondamenta dei successivi studi relativi alle lingue uto-azteche.[2][24]

La prima lingua dei nativi americani studiata da Whorf è stata la lingua nahuatl, che ha studiato dapprima da documenti e grammatiche coloniali, poi diventando il suo primo lavoro in campo nel 1930. In base ai suoi studi sul nahuatl classico, Whorf argomentò che il nahuatl è una lingua oligosintetica, una tipologia linguistica da lui inventata. In Messico, durante i suoi studi sulle lingue native, ha studiato i dialetti di Milpa Alta e Tepoztlán. I suoi appunti di grammatica del dialetto di Milpa Alta del nahuatl non sono stati pubblicati nel corso della sua vita, ma vennero pubblicati postumi da Harry Hojier,[25] diventando piuttosto influenti e usati da molti accademici come base per descrivere il "nahuatl moderno". La descrizione dei dialetti è abbastanza condensata e in certi passaggi anche di difficile comprensione per via della propensione di Whorf ad inventare la sua propria terminologia di concetti grammaticali, ma i suoi lavori sono considerati essere tecnicamente avanzati. Ha inoltre realizzato un'analisi della prosodia di questi dialetti che è associata alla storia dell'occlusiva glottidale sorda e della lunghezza delle vocali nella lingua nahuatl. Questo lavoro fu sistemato per la pubblicazione da Lyle Campbell e da Frances Karttunen nel 1993.[24]

Nelle lingue uto-azteche uno degli obiettivi di Whorf era di determinare i motivi per il quale la lingua nahuatl è l'unica della famiglia di lingue a possedere il fonema /tɬ/.In un articolo pubblicato nella rivista di antropologia americana nel 1937,[26] Whorf argomentò che il fonema era il risultato di un cambiamento di suono dall'originale */t/ al [tɬ] nella posizione antecedente ad */a/. Questa legge del suono è nota come "Legge di Whorf" ed è considerata valida sebbene in seguito siano state maggiormente chiarite le condizioni di passaggio di fonema.

Sempre nel 1937, Whorf e l'amico G.L.Trager pubblicarono un articolo nel quale elaboravano la famiglia linguistica azteco-tano,[27] proposto inizialmente da Sapir come una famiglia inclusa nell'uto-azteco e nelle lingue kiowa-tano.[28]

Epigrafia Maya

In una serie di studi pubblicati e non negli anni '30, Whorf argomentò che la scrittura Maya era in parte fonetica.[29][30] Quando i suoi lavori sul deciframento della lingua Maya ottennero il supporto di Alfred Tozzer (Harvard), la più grande luminare del tempo nella cultura maya, J.E.S. Thompson, respinse fortemente le idee di Whorf, dicendo che gli scritti maya scarseggiavano di componenti fonetiche ed era pressoché impossibile decifrare la base con un'analisi linguistica.[31] Whorf argomentò che era proprio la riluttanza di applicare l'analisi linguistica della lingua maya a rallentare il deciframento. Whorf La ricerca del segnale del valore fonetico attraverso gli elementi di specifici segni non ha permesso a Whorf di realizzare che il sistema fosse logo-sillabico. Sebbene l'approccio di Whorf è ora noto per essere sbagliato, la sua affermazione principale fu rivendicata da Yuri Knotozov nel deciframento sillabico degli scritti maya negli anni '50.[32][33]

Note

  1. ^ a b (EN) Heynick Frank, From Einstein to Whorf: Space, time, matter, and reference frames in physical and linguistic relativity, 1983, in Semiotica, vol. 45, ISSN 0037-1998, https://doi.org/10.1515/semi.1983.45.1-2.35., pp. 35-64.
  2. ^ a b (EN) Carroll John B., "Whorf, Benjamin Lee". Encyclopedia of Cognitive Science, 2005, https://doi.org/10.1016/B978-0-08-097086-8.61305-3, Elsevier, pp. 575–578.
  3. ^ (EN) Newcombe, Nora S. Uttal, David H., Whorf versus Socrates, round 10, 2006, in Trends in Cognitive Sciences, vol. 10, https://doi.org/10.1016/j.tics.2006.07.008, pp. 394–396.
  4. ^ (EN) Alford D.K.H., Is Whorf's Relativity Einstein's Relativity?, 1981, in Proceedings of the Berkeley Linguistic Society, vol. 4, pp. 485-489.
  5. ^ a b c d e (EN) Lee Penny, The Whorf Theory Complex — A Critical Reconstruction, 1996, John Benjamins Publishing Company.
  6. ^ (EN) Lamb Sindney, Neuro-Cognitive Structure in the Interplay of Language and Thought, 2000, a cura di Martin Pütz e Marjolyn Verspoor, John Benjamins Publishing Company, ISBN 978-90-272-3706-4, pp. 173-196.
  7. ^ Carroll, John B.
  8. ^ (EN) Pinker Steven, The Language Instinct: How the Mind Creates Language, 1994, William Morrow and Company, ISBN 0-688-12141-1.
  9. ^ (EN) Gumperz John, Levinson, Rethinking Linguistic Relativity, Cambridge: Cambridge University Press, Stephen C..
  10. ^ (EN) Levinson Stephen C., Foreword, 2012, 2ª ed., Language, Thought and Reality. Cambridge, Mass/London, UK: MIT Press., pp. VII-XXIII.
  11. ^ (EN) Leavitt John, Linguistic Relativities: Language Diversity and Modern Thought, 2011, Cambridge, UK: Cambridge University Press, pp. 177-178.
  12. ^ a b (EN) Spier Leslie, Language, Culture and Personality: Essays in Memory of Edward Sapir, 1941, Menasha, Wis., Sapir Memorial Publication Fund.
  13. ^ (EN) Malotki Ekkehart, "Hopi Time: A Linguistic Analysis of the Temporal Concepts in the Hopi Language". Trends in Linguistics. Studies and Monographs, 1983, Werner Winter, ed..
  14. ^ (EN) Comrie bernard, "Review of Ekkehart Malotki, Hopi Time, 1984, vol. 4, Australian Journal of Linguistics, pp. 131-133.
  15. ^ (EN) Dinwoodie David W., "Time and the Individual in Native North America, 2006, New Perspectives on Native North America: Cultures, Histories, And Representations. U of Nebraska, p. 346.
  16. ^ (EN) Lee Penny, "Whorf's Hopi tensors: Subtle articulators in the language/thought nexus?, 1991, vol. 2, Cognitive Linguistics, pp. 123-148.
  17. ^ (EN) Halliday M.A.K., "Systemic Background.". Systemic Perspectives on Discourse. 3 The Collected Works of M.A.K. Halliday, 1985, Continuum.
  18. ^ (EN) Lee Penny, When is "Linguistic Relativity" Whorf's Linguistic Relativity?, 2000, John Benjamins Publishing Company, ISBN 978-90-272-3706-4, p. 50.
  19. ^ Four articles on Metalinguistics, 1950. Foreign Service Institute, Dipartimento di Stato
  20. ^ (EN) Silverstein Michael, Language structure and linguistic ideology, 1979, The Elements: A Parasession on Linguistic Units and Levels. Chicago:: Chicago Linguistic Society, pp. 193-247.
  21. ^ Notes on the Tubatulabal Language. 1936. American Anthropologist 38: pagine 341–344.
  22. ^ "The Comparative Linguistics of Uto-Aztecan." 1935. American Anthropologist 37: pp.600–608.
  23. ^ "Review of: Uto-Aztecan Languages of Mexico. A. L. Kroeber". American Anthropologist, New Series, Vol. 37, No. 2, Parte 1 (Apr.–Jun., 1935), pp.343–345
  24. ^ a b (EN) Whorf Benjamin Lee, Pitch Tone and the "Saltillo" in Modern and Ancient Nahuatl, 1993, International Journal of American Linguistics. Chicago: University of Chicago Press, doi:10.1086/466194. OCLC 1753556, pp. 165-223.
  25. ^ The Milpa Alta dialect of Aztec (with notes on the Classical and the Tepoztlan dialects). Scritto nel 1939, prima pubblicazione 1946 da Harry Hoijer in Linguistic Structures of Native America, pp. 367–97. Viking Fund Publications in Anthropology, no. 6. New York: Viking Fund.
  26. ^ (EN) Whorf Benjamin Lee, The origin of Aztec tl, 1937, vol. 39, American Anthropologist, doi:10.1525/aa.1937.39.2.02a00070., pp. 265-274.
  27. ^ Whorf e Trager hanno suggerito il termine "Azteco-Tanoan" invece dell'etichetta "Aztec-Tanoan" usata da Sapir. Tuttavia, l'uso originale di Sapir ha superato la prova del tempo.
  28. ^ (EN) Whorf Benjamin Lee, Trager, vol. 39, American Anthropologist, George L., pp. 609-624.
  29. ^ (EN) Whorf Benjamin Lee, The Phonetic Value of Certain Characters in Maya Writing, 1933, Millwood, N.Y.: Krauss.
  30. ^ (EN) Whorf Benjamin Lee, Maya Hieroglyphs: An Extract from the Annual Report of the Smithsonian Institution for 1941, 1942, Seattle: Shorey Book Store, ISBN 978-0-8466-0122-7.
  31. ^ (EN) Thompson J.E.S., Appendix III "Whorf's attempts to decipher the Maya Hieroglyphs". Maya Hieroglyphic Writing: An Introduction, 1950, Carnegie Institution of Washington.
  32. ^ (EN) Coe Michael D., Breaking the Maya Code, 1992, Thames & Hudson, ISBN 0-500-05061-9.
  33. ^ (EN) Houston Stephen D., The Decipherment of Ancient Maya Writing, 2001, University of Oklahoma Press.

Bibliografia

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House elections for the 39th U.S. Congress 1864–65 United States House of Representatives elections ← 1862 & 1863 June 5, 1864 – November 7, 1865[a] 1866 & 1867 → All 193[b] seats in the United States House of Representatives97 seats needed for a majority   Majority party Minority party   Leader Schuyler Colfax James Brooks Party National Union Democratic Leader's seat Indiana 9th New York 8th Last election 110 se...

 

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1st Lancashire Artillery VolunteersLancashire & Cheshire RGA524th (Lancashire & Cheshire) Coast Rgt, RA420th (Lancashire & Cheshire) Coast Rgt, RA19th Century waistbelt of the Lancashire Volunteer ArtilleryActive1859–1956Country United KingdomBranch Volunteer Force/Territorial ArmyRoleCoastal artilleryPart ofMersey Fire CommandGarrison/HQLiverpoolNickname(s)'Brown's Corps'EngagementsWorld War IWorld War IIMilitary unit The 1st Lancashire Artillery Volunteers (1st LAV),...

This article is about the video game. For the television series based on the game, see Wakfu (TV series). This article has multiple issues. Please help improve it or discuss these issues on the talk page. (Learn how and when to remove these template messages) The topic of this article may not meet Wikipedia's notability guidelines for products and services. Please help to demonstrate the notability of the topic by citing reliable secondary sources that are independent of the topic and provide...

 

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Scottish Border noble Coat of arms of Lord of Liddesdale Hermitage Castle (in 1814), caput of the small provincial lordship of Liddesdale. William II de Soules (d. 1320/1321), Lord of Liddesdale and Butler of Scotland, was a Scottish Border noble during the Wars of Scottish Independence. William was the elder son of Nicholas II de Soules, Lord of Liddesdale and Butler of Scotland, and a cousin of Alexander Comyn, Earl of Buchan. He was the nephew of John de Soules, Guardian of Scotland. While...

 

American filmmaker Merian C. CooperMerian C. Cooper in 1927BornMerian Caldwell Cooper(1893-10-24)October 24, 1893Jacksonville, Florida, U.S.DiedApril 21, 1973(1973-04-21) (aged 79)San Diego, California, U.S.NationalityAmericanAlma materUnited States Naval AcademyGeorgia Institute of TechnologyOccupationsDirectorMovie producerMilitary officerMilitary careerAllegiance United States PolandService/branch United States Navy  United States Army  Polish Air ForceYe...

 

Chartered colonial organization leading to the establishment of German East Africa This article needs additional citations for verification. Please help improve this article by adding citations to reliable sources. Unsourced material may be challenged and removed.Find sources: German East Africa Company – news · newspapers · books · scholar · JSTOR (August 2010) (Learn how and when to remove this template message) German East Africa CompanyDeutsch-Osta...

Las campanas de Charles Dickens Portada de la 1ª edición (1844) con un grabado de F.P. BeckerEditor(es) Chapman & HallGénero Novela cortaTema(s) NavidadAmbientada en San Luis Edición original en inglésTítulo original The Chimes: A Goblin Story of Some Bells that Rang an Old Year Out and a New Year InIlustrador Daniel MacliseRichard DoyleJohn LeechWilliam Clarkson StanfieldEditorial Chapman & Hall Ciudad LondresPaís Reino UnidoFecha de publicación 1844Edición traducida al...

 

Overview of the gun control in Germany In Germany, access to guns is controlled by the German Weapons Act (German: Waffengesetz) which adheres to the European Firearms Directive, first enacted in 1972, and superseded by the law of 2003. This federal statute regulates the handling of firearms and ammunition as well as acquisition, storage, commerce and maintenance of firearms. In a debate on stricter gun control after a school shooting that resulted in 16 deaths, German weapons expert Holger S...

 

Символы трёх крупнейших авраамических религий: христианский крест, исламский полумесяц, иудейская звезда Карта, показывающая распределение авраамических (розовый) и дхармических (жёлтый) религий на планете РелигияОбщие концепции Агностицизм Апатеизм Деизм Игностициз...

  Epidendrum Epidendrum nocturnum(especie tipo)TaxonomíaReino: PlantaeDivisión: MagnoliophytaClase: LiliopsidaOrden: AsparagalesFamilia: OrchidaceaeSubfamilia: EpidendroideaeTribu: EpidendreaeSubtribu: LaeliinaeAlianza: EpidendrumGénero: EpidendrumL., 1763Especies Listado completo de especies de Epidendrum Sinonimia Phadrosanthus Neck., Elem. Bot. 3: 153 (1790), opus utique oppr. Amphiglottis Salisb., Trans. Hort. Soc. London 1: 294 (1812). Auliza Salisb., Trans. Hort. Soc. London 1: ...

 

چاكى سليسير معلومات شخصيه الميلاد 24 نوفمبر 1902 (122 سنة)  مركز اللعب لاعب وسط (كوره قدم)  الجنسيه المملكه المتحده  الحياة العمليه الفرق هدرسفيلد تاون (1926–1927)نورويتش سيتى  المهنه لعيب كورة قدم  الرياضه كورة قدم  تعديل  چاكى سليسير لاعب كورة قدم من المملكه المت...

 

List of events ← 2010 2009 2008 2011 in Egypt → 2012 2013 2014 Decades: 1990s 2000s 2010s 2020s 2030s See also:Other events of 2011List of years in Egypt Events from the year 2011 in Egypt Incumbents President: Hosni Mubarak (until 11 February), Supreme Council of the Armed Forces (starting 11 February) Prime Minister: until 29 January: Ahmed Nazif 29 January-3 March: Ahmed Shafik 3 March-7 December: Essam Sharaf starting 7 December: Kamal Ganzouri Events January The Day of Revolt...

Der Titel dieses Artikels ist mehrdeutig. Weitere Bedeutungen sind unter Sevenoaks (Begriffsklärung) aufgeführt. Sevenoaks London Road London Road Koordinaten 51° 17′ N, 0° 11′ O51.2780555555560.1875Koordinaten: 51° 17′ N, 0° 11′ O Sevenoaks (England) Sevenoaks Traditionelle Grafschaft Kent Einwohner 18.588 Verwaltung Post town SEVENOAKS Postleitzahlen­abschnitt TN13, TN14, TN15 Vorwahl 01732 Landesteil England Region South East Engl...

 

You can help expand this article with text translated from the corresponding article in Italian. (November) Click [show] for important translation instructions. Machine translation, like DeepL or Google Translate, is a useful starting point for translations, but translators must revise errors as necessary and confirm that the translation is accurate, rather than simply copy-pasting machine-translated text into the English Wikipedia. Do not translate text that appears unreliable or low-q...

 

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