Fu uno dei primi a compiere ricerche sulle relazioni tra lo studio delle lingue e l'antropologia.
Sapir propose nel 1921 una singolare teoria, nella quale supponeva che la lingua influenzasse il pensiero delle persone. Le sue idee furono poi riprese da Whorf e rielaborate e sono oggi note come Ipotesi di Sapir-Whorf. Anche lui allievo di Boas, studiò le lingue dei Nativi Americani e osservò che i tratti culturali non si diffondono uniformemente in tutte le direzioni dal centro di irradiazione con un unico ritmo. Criticò il diffusionismo tedesco, stabilendo così l'impossibilità di tracciare carte areali della diffusione dei tratti culturali. Si sforzò di esporre i principi secondo cui si può ricostruire la storia della cultura grazie allo studio della distribuzione locale di differenti elementi culturali.
Opere
Language: an Introduction to the Study of Speech, 1921, trad. Il linguaggio. Introduzione alla linguistica, a cura di Paolo Valesio, Torino: Einaudi, 1969
The Function of an International Auxiliary Language, 1925 cfr.
Totality, 1930
Language, Culture and Personality, 1949, trad. Cultura, linguaggio e personalità, a cura di David G. Mandelbaum, nota introduttiva di Giulio C. Lepschy, Torino: Einaudi, 1972
Linguaggio e Relatività. Edward Sapir - Benjamin Lee Whorf. A cura di Marco Carassai ed Enrico Crucianelli. Roma: Castelvecchi 2017.
(EN) The psychology of Culture: A Course of Lectures, a cura di Judith T. Irvine, Berlin-New York: Mouton de Gruyter, 1994
(EN) The Collected Works of Edward Sapir, a cura di Philip Sapir, William Bright, Regina Darnell, Victor Golla, Judith Irvine e Sean O'Neill, 14 voll., Berlin-New York: Mouton de Gruyter, 1990-2008