Besler realizzò anche un'altra serie di incisioni, i cui temi traeva da una sua collezione museale di curiosità dei tre Regni della natura; le incisioni furono pubblicate in un'opera dal titolo Fasciculus rariorum et aspectu digniorum, varii generis quae collegit et suis impensis æri ad vivum incidi curavit Basilus Besler (Norimberga 1616-1622)[2].
Il giardino circondava il palazzo del vescovo, Willibaldsburg[2], che era stato costruito su una collina che domina la città. Gli orti erano stati impiantati nel 1596 su disegno di un collega di Besler, Joachim Camerarius il Giovane (1534-1598), medico e botanico. Alla morte di Camerarius, nel 1598, Besler fece trasferire ad Eichstätt le piante lasciate dal predecessore e ne proseguì il lavoro di semina e di supervisione.
Il progetto dell'erbario
Il vescovo commissionò a Besler un inventario delle piante che crescevano nel suo giardino (ma secondo il Deutsches Museum l'idea fu proprio del farmacista[3]), un compito che Besler completò in sedici anni, ma il vescovo morì poco prima che il lavoro fosse pubblicato. Besler lo aveva composto con l'aiuto di suo fratello Hieronimus e di un gruppo di esperti disegnatori e incisori tedeschi. Un nipote di Camerarius, Ludwig Jungermann (1572-1653), anch'egli botanico, scrisse la parte principale del testo descrittivo[2].
Il lavoro (sostanzialmente un erbario) fu chiamato come il giardino, Hortus Eystettensis (Giardino di Eichstätt).