La barchetta è un tipo di carrozzeriaautomobilistica, simile alla roadster ma completamente priva di capote, e caratterizzata da un parabrezza di ridotte dimensioni, a volte diviso in due parti o completamente assente. Il nome è dovuto alla somiglianza della vettura a un piccolo motoscafo.
Dal punto di vista estetico-funzionale, la barchetta può essere considerata la versione moderna della carrozzeria tipo Torpedo-Skiff, in voga negli anni venti.
Il termine è anche stato utilizzato, nella seconda metà degli anni cinquanta, per indicare le "spiaggine" con modanature in legno.[1]
Storia
Pare che il termine "barchetta" riferito a un'automobile sia nato da un commento di Gianni Agnelli che, osservando la Ferrari 166 MM, presentata al Salone di Torino del 1948, esclamò: «Ma questa non è una macchina; è una barchetta!».[2] Tale denominazione fu raccolta dal celebre giornalista sportivo Giovanni Canestrini e proposta per denominare la versione scoperta dalla "166 MM", realizzata dalla Carrozzeria Touring di Milano per la Mille Miglia del 1949.[3]
La proposta di Canestrini venne subito approvata da Anderloni e dal "Drake" di Maranello, divenendo in seguito una denominazione tecnica, utilizzata per vari modelli Ferrari, FIAT, Maserati e altre case automobilistiche, distintiva del tipo di carrozzeria a due posti sportiva, scoperta.
In alcuni casi, però, come per la Ferrari 550 Barchetta e per la Fiat Barchetta, si tratta di denominazioni con mere finalità evocative di marketing, in quanto i modelli sono stati dotati di cappotta a mantice ripiegabile.