Durante la stagione, una sola atleta ha corso in meno di 1'57”: Pamela Jelimo, la campionessa in carica. Dietro di lei, con tempi inferiori a 1'58”, vi sono: la statunitense Alysia Montaño, un'etiope, la keniota Janeth Jepkosgei e cinque russe. Tra esse spicca Marija Savinova, la campionessa mondiale in carica.
Nelle tre semifinali passano le prime due più i due migliori tempi. Le serie sono tutte combattute: undici atlete corrono in meno di due minuti. La più veloce è la seconda, vinta da Caster Semenya in 1'57”67, che si migliora di un secondo e mezzo rispetto al suo miglior tempo stagionale. La prima delle non qualificate è la marocchina Halima Hachlaf con 1'58”84. Pamela Jelimo e Marija Savinova vincono la rispettiva semifinale.
In finale Alysia Montaño prova a sorprendere le avversarie: passa ai 400 metri in 56”. Al suono della campanella viene superata da Jepkosgei, Jelimo e Savinova. La Semenya invece rimane in fondo al gruppo in posizione di attesa. Ai 500 metri la Jelimo dà un'improvvisa accelerazione e si porta in testa. La keniota è la prima ad apparire sul rettilineo finale, ma a 80 metri dalla fine viene superata dalla Savinova, che va a vincere, e poi dalla Semenya. Negli ultimi metri, la russa Ekaterina Poistogova toglie alla Jelimo anche il bronzo.
Squalifica per doping
Nel febbraio 2017 la Marija Savinova è stata squalificata per doping dopo analisi retroattive sui campioni e sul passaporto biologico dell'atleta. La squalificata colpisce anche un'altra russa, Elena Aržakova, che aveva terminato la gara al sesto posto[1]. L'oro passa quindi a Caster Semenya, l'argento va all'altra russa Ekaterina Poistogova e sale sul podio con il bronzo Pamela Jelimo.