In testa alla graduatoria mondiale stagionale vi sono due russe: Antonina Krivoshapka e Julija Guščina, che ai campionati nazionali hanno corso rispettivamente in 49”16 e 49”28.
A Londra non ripetono questi exploit. La Guščina viene eliminata in semifinale. La Krivoshapka si qualifica alla finale con il miglior tempo (49”81), ma poi non riesce a ripetersi.
In finale la Krivoshapka mantiene gli stessi tempi parziali della semifinale (11”9, 23”7 e 35”8) presentandosi per prima sul rettifilo finale. Ma quando si accorge che la statunitense Sanya Richards (36”0), in piena spinta, tiene il suo ritmo le mancano improvvisamente le forze e cede nettamente, giungendo sesta. Dietro la Richards, arrivano sul traguardo tre atlete racchiuse in un fazzoletto: la campionessa uscente Christine Ohuruogu (36”2 ai 300 metri), la statunitense DeeDee Trotter (bronzo) ed Amantle Montsho, che per tre centesimi rimane giù dal podio.
Sanya Richards vince l'oro olimpico sui 400 metri al suo terzo tentativo (era stata terza nel 2008 e sesta nel 2004).