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Per conto del duca di Milano fu inviato in Francia come diplomatico. Nel 1499 fu nominato governatore di Tortona e impiegato nella difesa della città contro i francesi: passò nell'occasione ai loro stipendi. Alla caduta di Ludovico il Moro, il Pallavicino entrò in Milano al seguito dei francesi, comandati da Gian Giacomo Trivulzio. Luigi XII di Francia, per compensarlo dei suoi servizi, nel 1499 gli sonò il feudo di Cassano d'Adda, lo nominò cavaliere dell'Ordine di San Michele e lo investi del feudo di Borgo San Donnino. Visse sempre a Milano fino al 1512 quando, cacciati i francesi, fu costretto a seguirli in patria. Nel 1513 affiancò Louis de la Trémoille al comando delle truppe francesi nella riconquista di Milano. Subita la sconfitta dei francesi nella battaglia di Novara il 6 giugno 1513, Antonio Maria si ritirò nuovamente in Francia. Il nuovo re Francesco I di Francia continuò la guerra ai milanesi, sancendo il possesso della Lombardia dopo la battaglia di Marignano del 1515.Il re gli confermò il possesso perpetuo di Castel San Giovanni. Dal 2 novembre 1515 fino al 12 agosto 1516, Antonio Maria venne impiegato come ambasciatore dei francesi presso papa Leone X.
^Jan Sammer, 'Leonardo’s Journey from Rome to Amboise and His Survey of Romorantin' in Leonardo da Vinci’s Last Supper for François Ier a cura di Pietro Marani, Milano, 2019, p. 83.