Trasmesso dal 24 gennaio al 7 marzo 1997[1], inizialmente il programma era articolato in quattro puntate ma, dato il successo, la durata venne estesa a sei puntate.
Contenuto
Il programma era centrato sull'immaginario collettivo degli anni settanta (per la precisione, prendeva in esame gli anni dal 1968 al 1983), e rievocava i vari miti e le mode della cultura di massaitaliana (soprattutto televisiva) di quegli anni, affrontandone la rilettura tramite il ricordo nostalgico[2], seppur accompagnato da notevoli dosi di ironia[2], in notevole controtendenza sull'approccio generalmente diffuso con cui veniva affrontata la memoria di quell'epoca, fino a quel momento tradizionalmente nota come Anni di piombo.
Il titolo era preso a prestito dall'omonimo grande successo del complesso musicale de I Cugini di Campagna, ospiti fissi in studio, così come Tommaso Labranca, celebre ideologo del trash, nel ruolo di consulente socio-culturale della trasmissione, dove commentava quale esperto i principali argomenti trattati in ogni puntata. Pietro Galeotti rivestiva il ruolo di inviato speciale, mentre ad un personaggio del mondo dello spettacolo era affidata la "missione" in esterna, ovvero ricercare "icone" d'epoca (Moira Orfei, Afric Simone, Zed, etc.) a questi inizialmente ignote, insieme alle quali compiere un viaggio in auto con destinazione lo studio televisivo, ove essi giungevano nella parte finale del programma.
^abc Aldo Grasso, Bravi Fazio e Baglioni ma troppi ospiti, in Corriere della Sera, 26 gennaio 1997, p. 27. URL consultato il 13 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2015).