Figlio del tenente di vascello Joseph Sosthène Lamy (1818-1891), originario di Nancy, e di Elisabeth Giraud, appartenente ad un'antica e nobile famiglia provenzale, il cui padre, il notaio Louis Giraud, aveva sposato Honorine Courmes, figlia di Claude-Marie Courmes, sindaco di Grasse dal 1830 al 1835[1].
Carriera militare
A 10 anni entrò al Prytanée national militaire, dove ottenne il primo premio in geografia al concorso generale dei licei e dei collegi del dipartimento. Nel 1878 entrò all'École spéciale militaire de Saint-Cyr (63e promotion: des Zoulous 1878-1880), la più prestigiosa accademia militare francese.
Tornato in Algeria nel 1887 come aiutante di campo del generale che comandava la divisione di Algeri, rinnovò il suo interesse per il Sahara e imparò a sfruttare le qualità dei meharisti. Il deserto lo affascinava e imparò a vivere con poco: «Personalmente, sarò veramente felice solo quando potrò vivere senza bere e mangiare. Al momento sto praticando questo tipo di esistenza, ma non ho ottenuto che risultati mediocri. Sono ancora costretto a mangiare più di sei datteri ai miei pasti: è desolante!»[2].
Nel 1893 partecipò alla missione Le Chatelier, con l'incarico di studiare il progetto di una ferrovia dalla costa atlantica a Brazzaville e di effettuare studi botanici, geologici e geografici. Fu Alfred Le Chatelier a presentargli Fernand Foureau, con il quale nel 1898 Lamy organizzò la missione Foureau-Lamy, il cui scopo era quello di raggiungere il lago Ciad, dove si sarebbe riunita con la missione Voulet-Chanoine (proveniente dal Senegal) e con la missione Gentil (proveniente dal Congo francese).
Foureau e Lamy partirono da Algeri ed attraversarono il Sahara, incontrando le altre due missioni a Kousséri. Il 22 aprile 1900 le forze francesi, riunite sotto il comando di Lamy, si scontrarono con Rabih al-Zubayr, signore della guerra sudanese che aveva creato un proprio impero nei territori intorno al lago Ciad. Nello scontro, che viene ricordato come battaglia di Kousséri e che fu una schiacciante vittoria francese, persero la vita sia Lamy che Rabih. Il tenente Octave Meynier, che fu ferito accanto a Lamy, descriverà la morte di quest'ultimo in molte sue opere.
Il 29 maggio 1900 Émile Gentil, primo governatore del terrirìtorio francese del Ciad, fondò Fort-Lamy, l'attuale capitale del Ciad (dal 1973 ribattezzata N'Djaména).
^«Personnellement, je ne serai vraiment heureux que lorsque je pourrai vivre sans boire ni manger. En ce moment, je m'entraîne à ce genre d'existence, mais je ne suis arrivé qu'à des résultats médiocres. Je suis encore obligé de manger plus de six dattes à mes repas: c'est désolant!»