Tra i suoi lavori architettonici si annoverano, tra le altre cose, il termine dei lavori di costruzione della Villa la Rotonda d'Inverigo e della Rotonda di Tregasio (1842)[4][3] (lasciate incompiute da Luigi Cagnola), il campanile della chiesa parrocchiale di Torrevilla (Monticello)[3], la parrocchia di Romanò Brianza[4] e, soprattutto, il restauro del tiburio del Duomo di Milano nel 1844-1845.[4] In seguito a quest'ultimo lavoro scrisse anche diverse relazioni e l'opera Memorie e documenti storici intorno all'origine, alle vicende e ai riti del Duomo di Milano (Milano 1854)..[5][6] Nel 1853 succedette a Pietro Pestagalli nella direzione delle nuove opere del Duomo[4][7]
Tra i suoi dipinti si ricordano Beltà, esposto a Brera nel 1831, e Allegoria funebre in memoria di Angiola Franzini Mazzoleni, conservato nella raccolta dell'Ospedale Maggiore di Milano.[2]