Adriano Monti (Terracina, 5 marzo 1893 – ...) è stato un aviatore e generale italiano, ultimo comandante dell'Aviazione Legionaria Italiana durante la guerra di Spagna.
Biografia
Nacque a Terracina, provincia di Latina, il 5 marzo 1893.[1]
Nel corso della prima guerra mondiale fu tenente osservatore comandante interinale nell'agosto 1917 della 24ª Squadriglia e dall'inizio del 1918 passa alla 113ª Squadriglia ricognizione del IX Gruppo aeroplani diventandone comandante nel dicembre e fu decorato con una medaglia d'argento al valor militare.
Colonnello pilota, dal giugno 1933 al marzo 1934 fu comandante del 30º Stormo Bombardamento Terrestre della Regia Aeronautica.[2]
Fu poi comandante dell'aviazione dell'Alto Adriatico.[3]
Generale di brigata aerea, dal dicembre 1938 all'aprile 1939 fu nelle forze aeree italiane dislocate in Spagna durante la guerra civile, al comando dell'aviazione delle Baleari.[4]
Generale di divisione aerea, il 14 gennaio 1943 sostituì il generale Silvio Scaroni al Comando Aeronautico della Sicilia, con sede a Palermo. Vi restò fino a dopo lo sbarco alleato, nel luglio 1943, con alle dipendenze i 12 aeroporti militari dell'isola. Alla battaglia aerea sui cieli siciliani presero parte circa 200 aerei della Regia Aeronautica,[5] quel che restava della 2ª Squadra aerea.
Verso la mezzanotte del 3-4 febbraio 1944[6] fu arrestato nella basilica di San Paolo fuori le mura,[6] che godeva dell'extraterritorialità a favore della Santa Sede, dove si era rifugiato dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, dai tedeschi e dalla polizia della Repubblica Sociale Italiana,[6] in abiti talari.[7]
Ripreso servizio al termine della guerra nell'Aeronautica Militare fu nominato generale di squadra aerea e direttore del personale aeronautico del Ministero della difesa, dove restò fino al marzo 1947[8]
Insignito del titolo di Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia e Ufficiale dell'Ordine militare d'Italia[9].
Onorificenze
«Comandante dell'aviazione delle Baleari e in seguito di tutta l'aviazione legionaria, nella preparazione e nell'impiego dei mezzi, ha dato prove della sua alta capacità tecnica. Ha portato sempre l'arma aerea alla vittoria, contribuendo validamente all'affermarsi e alla felice conclusione del movimento nazionale spagnolo. Cielo di Spagna, settembre 1938-marzo 1939.»
«
Comandante di squadra aerea durante critico periodo operativo caratterizzato da una forte inferiorità qualitativa di mezzi, da gravissime deficienze quantitative e da continue e schiaccianti offese aeree avversarie, fronteggiava con capacità, fermezza e serenità veramente eccezionali la difficile situazione ed assolveva, con perizia, i molteplici e complessi compiti di offesa, di difesa e di rifornimento aereo. Sicilia, dicembre 1942-agosto 1943.»
— D.P.C.S del 24 novembre 1947
[10]
Note
Annotazioni
Fonti
Bibliografia
- Roberto Gentilli e Paolo Varriale, I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1969.
- Ordine Militare d'Italia 1911-1964, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1969.
- Luigi Mancini (a cura di), Grande Enciclopedia Aeronautica, Milano, Edizioni Aeronautica, 1936.
- Manlio Molfese, L'aviazione da ricognizione italiana durante la grande guerra europea (maggio 1915-novembre-1918), Roma, Provveditorato generale dello Stato, 1925.
- Gianni Rocca, L'Italia invasa 1943-1945, Milano, A. Mondadori Editore, 1998.
- Susan Zuccotti, Il Vaticano e l'Olocausto in Italia, Milano, Bruno Mondadori Editore, 2001, ISBN 8-84249-810-6.
Collegamenti esterni