Si narra che Aci Castello e le altre Aci traggano la propria origine da Xiphonia, misteriosa città greca scomparsa, probabilmente oggi in comune di Aci Catena. I poeti Virgilio e Ovidio fecero nascere il mito della fondazione dalla storia d'amore tra una ninfa chiamata Galatea ed un pastorello chiamato Aci, ma anche dal ciclope Polifemo (a sua volta innamorato della bellissima Galatea). In epoca romana esisteva una città chiamata Akis, che partecipò alle guerre puniche.
Nel medioevo normanno è nota come Jachium; i normanni edificarono il castello noto con il nome di Castello di Aci.
Di questo periodo è la fondazione del Santuario di Valverde.
La storia di Aci Castello sarà praticamente condivisa fino al XVII secolo con quella degli altri casali del territorio di Aci a cui si può far riferimento.
Sotto il dominio spagnolo, nel XVII secolo, il notevole sviluppo economico di Aquilia Nuova (Acireale) causò contrasti e rivalità con gli altri casali che chiedevano l'autonomia amministrativa.
Vi sarà quindi la separazione dei casali di Aci. Nacquero: Aci Bonaccorsi (1652), Aci Castello (1647), Aci San Filippo ed Aci Sant'Antonio (1628) (comprendente anche Aci Valverde, Aci Santa Lucia e Aci Catena).
Nel XIX secolo, nell'allora borgo marinaro di Aci Trezza, lo scrittore Giovanni Verga ambientò il romanzo I Malavoglia.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone del comune di Aci Castello sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 22 aprile 2014.[6]
«Stemma di cielo, al castello torricellato di tre, di argento, murato di nero, le torri merlate ognuna di tre alla guelfa, chiuso di nero, finestrato di due in fascia dello stesso, fondato sulla campagna di azzurro, mareggiata di argento, esso castello posto a destra, accompagnato a sinistra da tre faraglioni di argento, posti uno accanto all'altro, fondati sulla campagna; il faraglione centrale sostenente il leone d'oro, allumato e linguato di rosso, afferrante con le zampe anteriori l'asta di nero della bandiera svolazzante a sinistra, di rosso crociata d'oro. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di azzurro, il motto, in lettere maiuscole di nero, ACENSIUM FECUNDA PARENS. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo di rosso.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa madre di San Mauro (XVII secolo), caratterizzata da uno stile barocco orientale, e da un cupolone centrale.
Chiesa di San Giuseppe (XVII secolo).
Architetture militari
Castello di Aci (XII secolo), su una rupe che si affaccia sul mare, di origine normanna.
Casa del Nespolo (Aci Trezza), museo dedicato alla memoria del romanzo I Malavoglia di Giovanni Verga.
Siti archeologici
Necropoli greco-ellenistica: negli anni Cinquanta del XX secolo, durante gli scavi per la costruzione di una scuola elementare in zona Vigna Vecchia, vennero alla luce tracce di una vasta necropoli. Altre tracce vennero ritrovate negli anni Settanta e alla fine degli anni Novanta indicando una estensione della stessa in almeno un ettaro.