Distante circa 50 km dal capoluogo, il comune comprende un nucleo centrale sulle pendici del monte Iudica e le frazioni di Carrubo, Cinquegrana, Franchetto e Giumarra. Iudica fa parte del comprensorio del Calatino, che riunisce altri 14 comuni e coincide con il territorio della diocesi di Caltagirone.
Sotto il dominio arabo, aveva nome "Zotica" e vi sorgeva un castello, che fu conquistato da Ruggero intorno al 1076, secondo il racconto del cronista normanno Goffredo Malaterrae, e fu donato alla città di Caltagirone. Secondo la testimonianza del geografo arabo al-Idrisi era un fiorente borgo agricolo agli inizi del XII secolo
Sulla cima del monte era stata costruita nel XVII secolo la piccola chiesa dedicata a san Michele arcangelo, di cui resta attualmente solo il campanile ("Campanaro").
Tra il 1816 e il 1819 divenne frazione del comune di Ramacca con il nome di Giardinelli. Nel 1934 divenne comune autonomo e prese il nome attuale in ricordo del castello che era sorto sul monte Judica.
Una zona della cima del monte Judica è conosciuta con il nome di "u Sautu 'â Vecchia" ("il Salto della Vecchia"), derivato da un leggendario episodio. All'epoca della conquista normanna, si racconta infatti che una giovane, Emidia, si fosse travestita da vecchia per ingannare i Saraceni, ma venne da questi gettata in un dirupo. Tuttavia il gesto permise ai Normanni di conquistare il castello.
A partire dal 2005 l'episodio è stato rievocato in una manifestazione promossa dal comune e rappresentata al teatro con il nome di "angeli sul cielo di iudica" scritta e diretta da Fabio Cocimano.
Amministrazione
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.