Durante la seconda guerra mondiale il paese era spesso soggetto a razzie da parte dei soldati nazisti: questo provocò l'insorgere di gruppi di partigiani che cercavano di opporsi a queste violenze rispondendo al fuoco, riuscendo però raramente a respingere gli aggressori.
Nell'estate 1944, in seguito ad un'azione dei partigiani che portò alla cattura e all'uccisione di un soldato tedesco e di due repubblichini catturati sulla corriera Ivrea - Biella, i nazisti per rappresaglia fecero riunire tutti i capi famiglia del paese in piazza, li rinchiusero nell'attuale palazzo comunale e li condannarono alla fucilazione. Don Riccardo Alberto, parroco del paese, offrì invano la sua vita in cambio, ma almeno — con l'aiuto del podestà Gaetano Manfredi — riuscì ad ottenere la liberazione dei capi famiglia e la modifica della pena nell'incendio del paese. Infine la sentenza fu nuovamente convertita, e vennero fucilati nei pressi del cimitero di Villa cinque ragazzi innocenti non originari del paese. Il giorno seguente le scuole di Zubiena portarono i bambini a vedere i corpi delle persone uccise.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone del comune di Zubiena sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 20 febbraio 1996.[4]
«Stemma partito: al 1º fasciato di oro e di rosso, di dieci pezzi; al 2º d'azzurro, alla fasciain divisa, accompagnata in capo da tre bisanti, disposti 1, 2, e in punta dal monte all'italiana di tre colli, il tutto d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.»
Le dieci fasce d'oro e di rosso sono il simbolo della nobile famiglia Avogadro a cui nel 1434 il Duca Amedeo di Savoia aveva assegnato le terre di Zubiena, Cerrione, Mongiovetto, Donato, Ponderano, Quaregna, Valdengo e Villa.
Il gonfalone è un drappo partito di azzurro e di giallo.
Nel comune di Zubiena (fraz. Mulini), nei pressi della confluenza nell'Olobbia di un piccolo rio semipermanente, sgorga una abbondante fontana solforosa. Questa era nota nell'Ottocento per le proprie virtù terapeutiche e fu sistemata in una torretta di mattoni dagli abitanti del posto nel 1872.
Di fianco alla fonte fu per lungo tempo attivo un ristorante e il luogo conobbe un notevole flusso di visitatori che venivano anche da molto lontano.[5]
Società
Evoluzione demografica
Negli ultimi cento anni, a partire dall'anno 1911, la popolazione residente si è dimezzata.