Questa sezione sull'argomento centri abitati d'Italia è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!
Ottocento
Nel 1896 le tessitrici di Sala, in un'epoca in cui la tessitura a mano era ancora l'attività tradizionale del paese, esercitata soprattutto dalle donne, insorsero contro la pretesa del governo di assoggettare la loro attività a tassazione, come se si trattasse di un'attività industriale.
Scoppiata la rivolta, nota come la rivolta delle tessitrici, i carabinieri fecero fuoco sulla folla, uccidendo quattro persone. I responsabili della rivolta furono in seguito processati, ma furono assolti.[4].
Seconda guerra mondiale
Nel corso della Resistenza, gli abitanti del territorio della Serra morenica ed i partigiani che vi si trovavano a combattere diedero vita a un'importante rete di collaborazione sociale, che ha lasciato profonde tracce sul territorio tra Sala e Torrazzo e che lega tra loro questi luoghi emblematici ad altri della resistenza partigiana e della liberazione. Non a caso fu qui che venne trasmessa Radio Libertà.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone del comune di Sala Biellese sono stati concessi con il decreto del presidente della Repubblica n. 4463 del 28 ottobre 1982.[5]
«Stemma d'azzurro, all'albero d'argento, nodrito su un monte d'oro, di tre cime, il tronco attraversato da due baionette pure d'oro.»
Monumenti e luoghi d'interesse
Torre campanaria
Badia dei Santi Salvatore e Giacomo della Bessa
Chiesa parrocchiale di san Martino
In frazione Bornasco, Chiesa della Madonna della Neve e San Giuseppe
In Località Madonnina, Santuario della santissima Annunziata
Oratorio di San Rocco, in Rione Monbello
Antico telaio a mano
Rifugio degli Asinelli
Società
Evoluzione demografica
Negli ultimi cento anni, a partire dal 1921, la popolazione residente è dimezzata.
La festa patronale, ad agosto, è dedicata alla Madonna della Neve nella frazione di Bornasco, per il Capoluogo il Santo patrono è San Martino (11 novembre).
Istituzioni, enti e associazioni
A Sala Biellese ha sede la onlus Rifugio degli Asinelli, unico rifugio italiano ufficiale per asini maltrattati che fa capo all'internazionale The Donkey Sanctuary. Il Rifugio, fondato nel 2006 ma aperto al pubblico da agosto 2009, nel 2013 ospitava 172 equini e tra il 2009 e il 2013 era stato visitato 60.000 volte, con 5500 accessi in visita guidata da parte di bambini.[7]
A novembre 2021, il rifugio ospitava 125 asini, muli e bardotti.[8]
Cultura
Istruzione
Musei
A Sala Biellese ha sede il Museo della Resistenza, in Via Ottavio Rivetti, 5 che fa parte dell'Ecomuseo Valle Elvo e Serra. In esso si conservano vari materiali documentari e iconografici raccolti sul territorio da storici e da protagonisti delle vicende partigiane. La mostra è curata da Elio Parlamento, nome partigiano “Varzi”. Il museo aderisce al progetto "Rete Museale AMI"[9] per la valorizzazione culturale e la promozione museale dell'area dell'Anfiteatro Morenico d'Ivrea.
Media
Radio
A partire dal 14 dicembre 1944 operò nel Biellese Radio Libertà, che risulta essere stata la sola emittente radiofonica rivolta al pubblico, e che avesse quindi una funzione non direttamente militare, gestita dai partigiani nel corso della resistenza.
Le prime trasmissioni avvennero da Callabiana, e proseguirono per diverse sere, ma nel gennaio del 1945 a causa dell'accresciuta minaccia nemica la radio fu smantellata e trasferita a Sala Biellese, da dove riprese a trasmettere dopo qualche settimana proseguendo la propria attività anche oltre al 25 aprile.