La città è situata nella parte sud-orientale dell'Ucraina ai confini settentrionali della relativa oblast'.
È attraversata dal fiume Dnepr che la divide in due porzioni tra le quali si frappone l'isola Chortycja.
Fino al 1921 la città fu nota col nome di Aleksandrovsk (in russoАлександровск?) o Oleksandrivs'k (in ucrainoОлекса́ндрівськ?), derivato da una vicina fortezza che faceva parte della linea difensiva del Dnepr.
Successivamente la città assunse il nome di Zaporož'e (in russoЗапоро́жье?), poi sostituito dall'ucraino Zaporižžja (in ucrainoЗапоріжжя?) in seguito alla dichiarazione d'indipendenza dell'Ucraina dall'Unione Sovietica. Tale toponimo significa letteralmente "al di là delle rapide" con riferimento alla posizione geografica della città rispetto alle rapide del Dnepr, distrutte tra il 1927 e il 1932 con la realizzazione del bacino per la centrale idroelettrica.
Storia
I ritrovamenti più antichi sono stati effettuati sull'isola Chortycja e testimoniano la presenza di diversi insediamenti il cui più antico risale al VII secolo a.C. L'isola è stata abitata dagli Sciti e poi dai cosacchi[6] che proprio sull'isola stabilirono la sede del Sič di Zaporižžja.
I soldati dell'Armata Rossa liberano Zaporižžja il 14 ottobre 1943.
Negli anni 1770 la zarina Caterina II dispose la fondazione di una fortezza, denominata Aleksandrovskaja krepost', per garantire il controllo imperiale sui cosacchi. L'insediamento ottenne il titolo di città nel 1806 e si espanse considerevolmente con l'apertura della ferrovia negli anni 1870, che la rese un importante hub fluviale e ferroviario per il trasporto merci.[2]
Subì molti danni con la Rivoluzione russa, ma si risollevò con la costruzione della centrale idroelettrica tra il 1927 e il 1932, allora la seconda più grande al mondo.[2]
Durante la seconda guerra mondiale, venne occupata dalla Wehrmacht tedesca all'inizio dell'operazione Barbarossa. La città, considerata da Adolf Hitler di grande importanza strategica ed economica per la sua grande centrale idroelettrica e la diga sul Dnepr, venne difesa accanitamente dai tedeschi nel 1943 durante l'offensiva del basso Dnepr, la grande offensiva dell'Armata Rossa sovietica per liberare l'Ucraina della riva destra del fiume. La città venne liberata alla fine dopo un'accanita battaglia il 14 ottobre 1943 dalle truppe del generale Rodion Malinovskij; i tedeschi fecero saltare parte della diga, ma i sovietici riuscirono a salvare la centrale idroelettrica.