Nel 1907, Pach si trasferì a Parigi, dove si legò al suo clima culturale, fece amicizia con Leo e Gertrude Stein, e con altri artisti a cui successivamente dedicò articoli e libri.[1][3]
A Parigi fu membro della Società degli artisti indipendenti.[4]
Come pittore, Walter Pach seguì le tendenze europee dominanti del suo tempo,[5] rivelandosi un pregevole interprete dell'arte contemporanea.[3]
Il suo stile inizialmente aderì all'Impressionismo, ma si sviluppò, dopo aver studiato la pittura rinascimentale italiana, in immagini più semplificate con tavolozze di colori più alte.[5]
In seguito si avvicinò al Cubismo e al Fauvismo in opere come Tempesta sul fiume (Storm on the River, 1914), che descrive un paesaggio stilizzato e vibrante con piani geometrici e interconnessi.[5]
Nonostante i suoi successi artistici, Pach è conosciuto soprattutto come un autorevole studioso, storico e critico d'arte, che diffuse le idee moderniste emergenti in Europa, soprattutto quelle francesi, al pubblico americano,[5] evidenziando acutezza e sensibilità.[3]
Quando l'artista statunitense Walt Kuhn, nel 1911, subito dopo la fondazione della Association of American Painters and Sculptors, si mise in viaggiò verso l'Europa per organizzare un'importante esposizione di artisti contemporanei, pensò di presentare al pubblico americano anche artisti europei, differentemente dalla Independent Artists Exhibition, svoltasi a New York nel 1910.[3] Walter Pach, assieme all'artista Alfred Henry Maurer, diede il suo contributo come esperto alla realizzazione della mostra d'arte a New York del 1913 che, dal luogo dove si svolse, l'Armeria del sessantanovesimo reggimento fanteria, assunse il nome di Armory Show.[5][1][3]
Dopo la mostra, scrisse numerosi libri e critiche sull'arte moderna, tra cui la sua monografia Vincent Van Gogh (1936), La strana cosa (Queer Thing, 1938), Pittura (Painting, 1938) e Il Museo d'arte in America (The Art Museum in America, 1948).[1][6]
Il Museo d'arte in America (The Art Museum in America, 1948)
La tradizione classica nell'Arte Moderna (The Classical Tradition in Modern Art, 1959)
Note
^abcd(EN) Walter Pach, su artnet.com. URL consultato il 2 maggio 2019.
^(EN) Walter Pach, su oxfordreference.com. URL consultato il 2 maggio 2019.
^abcdeWalter Pach, in le muse, VIII, Novara, De Agostini, 1967, p. 459.
^Walter Pach, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 2 maggio 2019.
^abcdef(EN) Walter Pach, su artsy.net. URL consultato il 2 maggio 2019.
^(EN) Armory Show, su britannica.com. URL consultato il 2 maggio 2019.
Bibliografia
(EN) Catherine Stover Nancy Malloy, A Finding Aid to the Walter Pach Papers, 1883-1980, in the Archives of American Art, Smithsonian Archives of American Art.
(EN) Laurette E. McCarthy, Walter Pach (1883-1958): The Armory Show and the Untold Story of Modern Art in America, College Park, Pennsylvania State University Press, 2011.
(EN) Calvin Tomkins, Duchamp: A Biography, New York, Henry Holt and Company, 1996.