Quando due simboli appaiono in coppia, quello a sinistra rappresenta una vocale non arrotondata, quello a destra una vocale arrotondata. Per quelli situati al centro, la posizione delle labbra non è specificata.
La sua posizione è posteriore; la pronuncia avviene infatti posizionando la lingua più indietro possibile rispetto alla bocca, senza tuttavia ostruire il passaggio dell'aria.
Molte lingue come lo spagnolo e il giapponese hanno una vocale posteriore media arrotondata. Comunque, poiché nessuna lingua distingue tra una vocale media e una vocale semichiusa o semiaperta, non c'è un simbolo IPA per rappresentare la vocale media, e si usa generalmente [o]. Se c'è bisogno di precisione, si può aggiungere un diacritico abbassante: [o̞].
Occorrenze
Per semplicità il diacritico abbassante è omesso nelle seguenti trascrizioni.
In italiano
In italiano standard questo fono ricorre dopo /i, e, u/ accentati, specialmente in fine di frase, es. /ˈviːno̞, ˈneːro̞, ˈskuːro̞/. L'uso di un vocoide completamente chiuso [o] in tali parole è da considerarsi non-standard, soprattutto se impiegato massicciamente, e caratteristico di varie zone del Nord (per es. Brianza) e del Centro (per es. Lazio; tipicamente romano).
In giapponese
In giapponese tale fono è presente per esempio nella parola 日本 (nihon, 'Giappone') [nʲiho̞ɴ].
In rumeno
In rumeno tale fono è reso con la grafia ⟨o⟩ ed è presente per esempio nella parola copil "bambino" [ko̞ˈpil].
In spagnolo
In spagnolo tale fono è reso con la grafia ⟨o⟩ ed è presente per esempio nella parola todo "tutto" [ˈt̪o̞ð̞o̞].