Il testo di Viva la vida contiene molti riferimenti religiosi. Ad esempio, i «pilastri di sabbia» sono un riferimento alla parabola evangelica in cui Gesù parla dello stolto che costruisce la casa sulla sabbia, mentre il saggio la edifica sulla roccia. «So che San Pietro non chiamerà il mio nome» fa riferimento a Matteo 16,19[18], passo in cui Gesù dice a Pietro che gli darà le chiavi del regno dei cieli, e alla credenza per cui l'apostolo presidi la porta del paradiso, concedendo o negandovi l'entrata. Altri riferimenti di sapore biblico, benché non univoci, sono il «mare si alzava quando io lo dicevo» (Mosè che divide il Mar Rosso), e «la mia testa su un vassoio d'argento» (decapitazione di Giovanni Battista). Un riferimento storico è il verso «io tiravo il dado», che indica Gaio Giulio Cesare e il suo alea iacta est.
Il brano ha aperto un ampio dibattito sui suoi significati. Molti vi hanno visto riferimenti a eventi storici come la Rivoluzione francese. I componenti del gruppo non hanno contribuito a queste voci, riferendosi più ai re e rivoluzionari in genere che a persone specifiche. Il frontman Chris Martin ha spiegato il verso «I know Saint Peter won't call my name» in un'intervista a Q:[19]
«È più o meno come... non sei nella lista. Ero un ragazzaccio. Mi ha sempre affascinato quell'idea di finire la tua vita e poi venire giudicato. È un'idea comune a molte religioni. Ecco perché la gente fa esplodere gli edifici: perché pensa che poi avranno un mucchio di vergini per loro. Mi sembra, come dire, finire in un gruppo... È la cosa più terribile che puoi dire a qualcuno. La dannazione eterna. Conosco queste cose perché le ho studiate, ci ero dentro. Lo so. Mi terrorizza ancora un po'. Ed è una cosa seria.»
«È la storia di un re che ha perso il suo regno, e tutto il concetto dell'album è basato sull'idea di rivoluzionari e guerriglieri. C'è questo punto di vista sottilmente anti-autoritario sotteso in alcuni testi ed è un po' la connessione tra l'essere accerchiati dalle autorità, ma siamo anche esseri umani con delle emozioni, destinati a morire, e la stupidità di ciò che dobbiamo fare ogni giorno.»
Accuse di plagio
A inizio ottobre 2008 il chitarrista statunitense Joe Satriani ha accusato i Coldplay di aver plagiato la base strumentale e musicale di Viva la vida dal suo singolo If I Could Fly, estratto dall'album Is There Love in Space? (2004).[21] Il chitarrista ha così citato in giudizio il gruppo britannico, denunciandoli presso un tribunale di Los Angeles. La questione è stata risolta il 14 settembre 2009 con un accordo privato tra le due parti.[22][23]
Nel maggio 2009 Yusuf Islam, già noto come Cat Stevens, ha dichiarato che alcune parti di Viva la vida deriverebbero dal suo brano Foreigner Suite,[24] precisando di ritenere l'eventuale plagio involontario e di non aver intenzione di citare in giudizio i Coldplay.[25]
Esiste anche una versione alternativa del video, diretta da Anton Corbijn, in cui Chris Martin veste i panni di un re che non lascia per un secondo la tela che raffigura La Libertà che guida il popolo (tranne quando prende uno stereo sulle spalle). Tale versione è una citazione del video di Enjoy the Silence dei Depeche Mode (dello stesso Corbijn), gruppo del quale i Coldplay non hanno mai fatto mistero di essere fan di vecchia data.