L'acquisto da parte del compositore risale al 1898, incantato dalla tranquillità della riva del lago, dopo averci soggiornato sin dal 1891 come affittuario dei proprietari, i Duchi d'Austria.
L'edificio venne completamente distrutto e ricostruito, secondo un progetto frutto della collaborazione tra Puccini, De Servi, Nomellini, Galileo Chini e l'architetto Vincenzo Pilotti.
La semplicità dell'esterno dell'edificio, a pianta rettangolare a due piani, contrasta con le ricche decorazioni eclettiche degli interni che caratterizzano ogni stanza in base alla sua funzione: la sala del pianoforte, o della scrittura, il salottino, il soggiorno (con un pannello ceramico di Chini sul caminetto) e la cappella, decorata da Adolfo De Carolis, dove è sepolto il compositore insieme alla moglie, al figlio, alla nuora e alla nipote.
Il piccolo giardino, che originariamente era lambito dal lago, si ispira nelle dimensioni e nelle aiuole ornate di pietre, al giardino giapponese. Il collegamento tra edificio e giardino avviene mediante un bovindo in ferro e vetro. Vicino alla riva è stato collocato un monumento bronzeo che rappresenta il Maestro.
Bibliografia
I giardini di Toscana, a cura della Regione Toscana, Edifir, Firenze 2001.
Il tour delle ville. Le Guide di Toscana, supplemento a l'Unità, maggio 1993.