Lasciò la natìa Patti per approdare, giovanissimo, a Firenze, presso la cui Università si laureò dapprima in Giurisprudenza e poi in Filosofia. I motivi del trasferimento erano dovuti al fatto che il padre, ispettore scolastico, aveva ricevuto un incarico nel contesto della riforma scolastica voluta dall'allora ministro Giovanni Gentile.
Appassionato di teatro - già nel 1942, per la compagnia del Teatro nazionale dei Guf di Firenze di via Laura, ridusse Le serve al forno di Jacopo Angelo Nelli, e diresse Reputazione, un atto unico di Augusta Gregory (mai rappresentato in Italia prima di allora), succedendo alla guida di Giorgio Venturini.[1] Entrò nel 1944 a Radio Firenze, sede regionale dell'Eiar, da dove prenderà il via la sua attività di regista. Fu tra i primi ad occuparsi del Teatro Sperimentale di Firenze, affermandosi, in seguito, alla Radiotelevisione per la quale diresse la "compagnia di prosa di Firenze", spaziando dal radiodramma alla rivista, dai romanzi alla lirica, prevalentemente sotto l'insegna della Rai. Grande estimatore di Leonardo Sciascia, presentò in radio praticamente tutte le sue maggiori opere. Tra i suoi lavori più apprezzati, La porta chiusa di Marco Praga, Frammenti di Eugene O'Neill, Le sorelle Materassi di Aldo Palazzeschi, Resurrezione di Tolstoj, Il sistema Ribadier di Georges Feydeau. L'11 aprile del 1953 andò in onda la prima puntata del programma regionale radiofonico Il grillo canterino, da lui ideato e diretto: subito accolto con grande successo, andò avanti fino al 1970.
Benedetto venne premiato nel 1971 con l'attribuzione del premio Ondas, ai tempi riconoscimento di carattere internazionale per la radiofonia.
Benedetto fu anche direttore del Piccolo Teatro della città di Firenze. Tra gli interessi che coltivò, figurano in maniera rilevante la cucina e il calcio: fu infatti membro dell'Accademia Italiana della Cucina e consigliere della Fiorentina calcio. Gradualmente dagli anni novanta diradò gli impegni restando comunque in Rai fino al 1995. L'ultima regia fu Il giorno della civetta di Leonardo Sciascia, con protagonisti Turi Ferro e Antonio Maria Magro, nel febbraio dello stesso anno. Ottenne, fra i tanti premi, il Microfono d'argento e il premio dell'Ascoltatore per la regia radiofonica. Fu presidente della giuria del premio Vallecorsi per il teatro, a Pistoia. A Firenze sulla facciata del Palazzo delle Cento Finestre, che ospitò la sede Rai della città dal 1944 al 1967, è affissa una targa "in ricordo di Umberto Benedetto Pioniere dell'arte radiofonica, maestro insuperato del radiodramma, regista teatrale e lirico". Nel 1978, nei panni di uno zio di buon cuore, partecipò come attore al film Eutanasia di un amore, per la regia di Enrico Maria Salerno.
Morì a Firenze il 10 marzo 2003, all'età di 87 anni. Il Lions Club di Firenze, nello stesso anno, gli intitolò il "premio Musica e Teatro".[2]
Buon viaggio, Paolo di Gaspare Cataldo, trasmessa il 2 agosto 1967.
La donna vestita di bianco di Wilkie Collins, trasmessa il 22 settembre 1969.
Note
^Giovanni Tassani, Il teatro dei Guf. I giovani sul palcoscenico durante gli anni di guerra, Nuova Storia Contemporanea, Anno VI. n. 6, Novembre-dicembre 2002
Franco Malatini, Cinquant'anni di teatro radiofonico in Italia, 1929-1979, ERI, 1981.
Teatro in Italia '93: cifre dati novita statistiche della stagione di prosa 1992-93, coordinamento di Aldo Nicolaj; redazione di Carla Sica ed Eleonora Di Francia, su dati forniti dal Ministero del Turismo e dello Spettacolo e dalle compagnie, Roma,SIAE, 1994.