I triangoli equilateri sono particolari triangoli isosceli. Tutti i triangoli equilateri sono simili tra di loro: per caratterizzare metricamente un triangolo equilatero, ovvero per caratterizzare la classe dei triangoli equilateri nel piano ottenibili gli uni dagli altri mediante traslazioni e rotazioni, serve e basta un parametro estensivo; tipicamente si usa la lunghezza dei suoi lati.
Come mostra Euclide in Elementi I, 1 (è la prima proposizione di tutta l'opera), il triangolo equilatero dato il lato AB si può costruire con riga e compasso in questo modo:
Si punta il compasso in A con apertura AB e si traccia una circonferenza;
Si punta il compasso in B con apertura BA e si traccia una circonferenza;
Il punto d'incontro delle circonferenze C è il terzo punto cercato;
Unendo A, B e C si ottiene un triangolo equilatero.
La dimostrazione è semplice: essendo, per definizione, tutti i punti della circonferenza equidistanti dal centro, il segmento AB è congruente ad AC, e AB è congruente a BC. Ma allora per la proprietà transitiva della congruenza, AB = AC = BC e il triangolo è equilatero.
Formule
Indicando con il lato del triangolo, con il perimetro, con l'area, con la base e con l'altezza si ha:
Perimetro
Area
Altezza
Applicazioni del teorema di Pitagora
Circonferenza inscritta e circoscritta
Il centro geometrico del triangolo è il centro delle circonferenze inscritta e circoscritta al triangolo equilatero
Il raggio della circonferenza circoscritta è
da cui