Tommaso di Cantilupe (1218 circa – Montefiascone, 25 agosto 1282) fu lord cancelliere d'Inghilterra e vescovo di Hereford. Fu proclamato santo da papa Giovanni XXII nel 1320.
Biografia
Appartenente ai de Cantilupe,[1] una nobile famiglia di origine normanna, era figlio di Guglielmo, II barone di Cantilupe. La sua educazione fu curata dallo zio Gualtieri di Cantilupe, vescovo di Worcester; studiò a Parigi dove nel 1245 ottenne il titolo di magister artium e, entrato nello stato ecclesiastico, nel 1255 divenne docente di diritto canonico all'università di Oxford: fu anche cancelliere dell'università dal 1261 al 1263 e nuovamente tra il 1273 e il 1274.[2]
Beneficiò di numerose prebende (fu arcidiacono di Stafford) e nel 1265 fu nominato lord cancelliere con l'appoggio di Simone V di Montfort, ma fu privato della carica dopo il ritorno al potere di Enrico III e dovette esulare in Francia.
Rientrato in patria, tornò a dedicarsi all'insegnamento a Oxford e il 15 giugno 1275 fu eletto vescovo di Hereford. Fu consacrato l'8 settembre successivo. Il suo episcopato si distinse per la lotta contro i laici e gli ecclesiastici che avevano usurpato i beni della diocesi.
L'Arcivescovo di Canterbury, Robert Kilwardby, era anche suo amico; ma dopo la morte di Kilwardby nel 1279 entrò in conflitto con il suo successore Giovanni Peckham, arcivescovo di Canterbury, che lo scomunicò.[2] Tommaso si recò allora a Orvieto, dove fu ricevuto e assolto da papa Martino IV, ma sulla via del ritorno cadde malato e morì nel percorso da Ferento a Montefiascone.[2]
Culto
Il suo cuore fu inviato a Edmondo Plantageneto, II conte di Cornovaglia, che lo fece seppellire a Ashridge; le sue ossa furono deposte nel transetto nord della Cattedrale di Hereford.
Il vescovo Swinfield presentò petizioni per la sua canonizzazione nel 1290 e nel 1299; una nuova petizione fu presentata da Edoardo I nel 1305 e nel 1307 fu organizzata una commissione di inchiesta, durata 13 anni.[3] Fu canonizzato da papa Giovanni XXII il 17 aprile 1320.
Il 25 ottobre 1349 le sue reliquie furono traslate nella cappella della Vergine e la sua tomba divenne uno delle principali mete di pellegrinaggio d'Inghilterra.
Il suo elogio si legge nel Martirologio romano al 25 agosto. È menzionato come segue: Presso Montefiascone nel Lazio, transito di san Tommaso Cantelupe, vescovo di Hereford in Inghilterra, che, uomo di insigne cultura, si mostro severo con sé stesso e generoso benefattore con i poveri.[4]
Note
- ^ L'ortografia utilizzata dagli storici moderni è "de Cantilupe".
- ^ a b c Walsh, pp.598.
- ^ Bartlett, p.123.
- ^ Il martirologio romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, LEV, Città del Vaticano 2004, p. 668.
Bibliografia
- Michael Walsh, A New Dictionary of Saints: East and West, Burns & Oates, 2007, ISBN 0-86012-438-X.
- Robert Bartlett, The Hanged Man: A Story of Miracle, Memory, and Colonialism in the Middle Ages, Princeton University Press, 2004, ISBN 0-691-11719-5.
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