Viene storicamente individuato come il primo terremoto a colpire la città, sorta alla metà del XIII secolo. La sequenza sismica cominciò nel febbraio del 1315 e continuò per circa un anno, con la scossa principale che si verificò il 3 dicembre. Rimasero gravemente danneggiati il Duomo dell'Aquila e la chiesa di San Francesco a Palazzo.[1]
È uno dei più importanti terremoti a colpire l'Appennino centrale anche se il numero e la localizzazione degli eventi sismici è particolarmente dibattuto e comprende tre potenziali scosse in una vasta regione tra l'Abruzzo Ultra e il Molise. Causò gravissimi danni e circa 800 vittime solo in città.[2]
È il maggiore e il più devastante evento sismico verificatosi all'Aquila nonché, insieme ai terremoti del 1461 e 2009, uno dei tre eventi distruttivi della città. La sequenza sismica, particolarmente lunga e intensa, cominciò nel 1702 e culminò il 14 gennaio in una prima devastante scossa (7.0 Mw) che colpì la Valnerina e l'alto Aterno causando circa 6000 morti e la distruzione di moltissimi centri abitati. Una seconda scossa (6.7 Mw) si verificò nei pressi di Pizzoli, pochi chilometri a nord-est dell'Aquila, e causò il danneggiamento pressoché totale di tutto il patrimonio architettonico cittadino. Il crollo della chiesa di San Domenico causò, da solo, circa 600 vittime; nel contado si stimarono 3700 decessi mentre in totale, l'intera crisi sismica, fece registrare quasi diecimila vittime. Alcuni danni si verificarono anche a Roma.[8]
È il più recente sisma verificatosi all'Aquila nonché, insieme ai terremoti del 1461 e 1703, uno dei tre eventi distruttivi della città. La sequenza sismica, iniziata sul finire del 2008 e intensificatasi già nel marzo 2009, culminò con una devastante scossa nella notte tra il 5 e il 6 aprile causando il danneggiamento di tutti gli edifici del comprensorio. Particolare rilevanza assunsero il crollo della cupola della chiesa delle Anime Sante e la distruzione del palazzo della Prefettura, divenute le immagini simbolo dell'evento, oltre che il cedimento di un'intera ala della Casa dello Studente. Nel complesso si contarono 308 vittime, di cui circa 200 in città. Le repliche si protrassero per molti mesi.[17]
Sequenza sismica, collegata al terremoto del Centro Italia che colpì Amatrice e Norcia nel 2016, che culminò in quattro scosse ravvicinate, tutte di magnitudo superiore a 5, con epicentro a Capitignano. Causò numerosi danni, in particolare nell'alto Aterno. La sequenza sismica viene inoltre messa in relazione con la valanga di Rigopiano che causò 29 vittime e 11 feriti.