Teodoro di Cirene (prima del 340 a.C. – 250 a.C. circa) è stato un filosofo greco antico, noto nell'antichità come l'Ateo, per il suo atteggiamento intellettuale nei confronti della religione.
Biografia
Teodoro, discepolo di Aristippo di Cirene, fu esponente della scuola cirenaica, anche se alcuni caratteri, come il cosmopolitismo, la svalutazione dell'amicizia, la difesa di un atteggiamento libero in materia di rapporti sessuali, lo avvicinano di più alla scuola cinica.
Per il suo atteggiamento polemico verso la religione fu soprannominato ο άθεος, l'ateo, e bandito da Atene.
Dalle testimonianze non siamo sicuri se negasse in linea di principio l'esistenza della divinità oppure solo la credenza negli dei greci della mitologia. Abbagnano, a tal proposito, sostiene che la filosofia di Teodoro negasse ogni forma di divinità.[1]
Oltre agli dèi egli rifiutò anche il concetto di patria:
«È cosa ragionevole che l'uomo virtuoso non rischi la vita per la sua patria, poiché non si deve perdere la saggezza per essere utile agli insensati»
Opere
- Marek Winiarczyk (ed.), Diagorae Melii et Theodori Cyrenaei reliquiae, Leipzig, 1981 (Bibliotheca Scriptorum Graecorum et Romanorum Teubneriana).
Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
- Teodòro Ateo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Guido Calogero, TEODORO Ateo, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1937.
- Teodoro Ateo, in Dizionario di filosofia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2009.
- (EN) Theodorus, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.