Teodoro Dafnopate o Dafnopata (in grecoΘεόδωρος Δαφνοπάτης?; 900 circa – dopo il 960) è stato uno scrittorebizantino, vissuto nel X secolo.
Biografia
A partire dal 925, Teodoro fu al servizio dell'imperatore Romano I, con il rango di patrizio e la funzione di prôtoasêkrêtis (capo della cancelleria imperiale)[1]. Sembra che sia stato escluso dall'attività durante il regno di Costantino VII (945-959), probabilmente perché uomo di Romano, ma comunque mantenendo i suoi titoli.
Il suo ritorno alla politica attiva si ebbe con Romano II che, secondo la continuazione di Teofane[2], lo avrebbe nominato eparca preferendolo al protospatharius Sisinnio e, quindi, "poco dopo" di lui (probabilmente 960 o 961), anche se Sisinnio divenne eparca subito dopo (forse prima della morte di Romano II nel marzo 963, stando a Niceforo Foca). Tre manoscritti delle sue opere agiografiche portano il titolo di magistros, superiore a quello di patrizio, che gli fu, forse, concesso a titolo di risarcimento al momento della dimissione[3].
Opere
Una collezione di 35 lettere (alcune incomplete o frammentarie) è conservata in un unico manoscritto[4]: esse sono missive ufficiali della Cancelleria di Romano I[5], o su questioni teologiche[6], una "lettera" scritta a nome di Costantino VII a Gregorio di Nazianzo, in occasione di una traduzione di reliquie (11), lettere a Costantino VII e Romano II[7] e, infine, a lettere private, rivolte a funzionari o ai religiosi[8].
Inoltre, la tradizione manoscritta attribuisce a Teodoro, con un consenso più o meno unanime, otto testi agiografici : un discorso sulla nascita di Giovanni Battista[9]; un discorso sulla traslazione della mano di San Giovanni Battista[10]; un Elogio di Teofane Confessore[11]; una lode di santa Barbara[12]; un Martirio di San Giorgio[13]; la Vita di Teodoro Studita chiamata Vita A[14], un compendio di brani di Giovanni Crisostomo, in 48 capitoli[15]; un discorso su Pietro e Paolo.
D'altra parte, Dafnopate è ritenuto da molti bizantinisti moderni come probabile autore di almeno parte del cosiddetto Teofane Continuato, in base alla testimonianza di due testi in cui egli si presenta come uno storico: la prefazione alla cronaca di Giovanni Scilitze (dove passa in rassegna i tentativi precedenti al suo di proseguire il lavoro di Teofane Confessore) e un campione contenuto in una raccolta storica dedicata alla famiglia Mélissène, conservato nel manoscritto di Berlino Phillips 1456.
Note
^R. J. H. Jenkins, The peace with Bulgaria (927) celebrated by Theodore Daphnopates, in Polychronion, Festschrift F. Dölger zum 75. Geburtstag, Heidelberg 1966, pp. 287-303.
^N. 17-35. L'edizione di Darrouzès-Westerink, pubblicata a Parigi nel 1978, aggiunge cinque lettere anonime prese dal manoscritto di Vienna Phil. gr. 342.