Fu allievo di Giuseppe Dini all'Accademia Albertina.[1] Realizzò numerosi bassorilievi, cenotafi, commemorazioni monumentali e busti. All'esposizione di Torino del 1884 espose una statua in stucco a grandezza naturale dal titolo Sarà tempesta?. All'Esposizione Nazionale di Belle Arti di Venezia del 1887 espose Regata vinta. Altre opere includono Rematore, Popolano e Figurina muliebre. Nel 1888 a Bologna espose una statua in stucco raffigurante un cavallo intitolata Tafani molesti e un piccolo gruppo equestre in bronzo intitolato Tancredi innamorato.[2] Queste opere sottolineano la sua predilezione per le statue di cavalli vigorosi e attivi e per i gruppi equestri, tra cui figurano anche Ettore Fieramosca, Kamir, Arduino d'Ivrea, Clelia Romana, Rez, Populus, Fetontesul Po e Autari. Tra i suoi monumenti funebri si ricordano quelli delle famiglie Pozzi e Frissoni nel Camposanto di Torino.[1][3] Tra le sue maggiori opere monumentali si ricordano il Monumento al Re Umberto I (1902), posto nella piazza antistante la Basilica di Superga[4] e il Monumento in bronzo a Giuseppe Garibaldi (1904), appoggiato su una roccia, situato a Porto Maurizio (Imperia)[5] Scolpì infine il Monumento ad Angelo Beccaria, nel Giardino di quello che fu l'Istituto dei Rachitici.[6] Realizzò anche una fontana monumentale a Torino.
^Pozzi Tancredi, su www.comune.torino.it, OfficinaCittàdiTorino - PAPuM - Opere. URL consultato il 15 settembre 2024.
^Monumento a Umberto I, su www.museotorino.it, MuseoTorino, Comune di Torino, Direzione Musei, Assessorato alla Cultura e al 150° dell’Unità d’Italia. URL consultato il 15 settembre 2024.
^Tancredi Pozzi (Milano 1864 - Torino 1924), su www.museotorino.it, MuseoTorino, Comune di Torino, Direzione Musei, Assessorato alla Cultura e al 150° dell’Unità d’Italia. URL consultato il 15 settembre 2024.
^abOnorificenza allo scultore Pozzi, su www.archiviolastampa.it, La Stampa - Consultazione Archivio, 9 maggio 1902, p. 35. URL consultato il 15 settembre 2024.