Bice Cairati è nata nel 1938 a Milano da un agiato commerciante di vini che, al contrario della madre religiosa, anaffettiva e prepotente, la indirizzò con dolcezza sin dall'infanzia alla lettura.[2][3] Da bambina scrisse racconti per un giornale parrocchiale e con la fine della guerra suo padre aprì un'azienda di fiale e provette da laboratorio.[4]
Iniziò gli studi in lingue all'università, ma li abbandonò per la scarsità di risorse economiche che sua madre preferiva investire negli studi del fratello Carlo, futuro insegnante di scienze e geografia.[4][5] Quindi lavorò per due anni come segretaria di un rappresentante di materiali per la produzione di birra.[4]
Recatasi a Parigi come ragazza alla pari, conobbe il giornalista emiliano Nullo Cantaroni, già sposato e padre di una figlia, durante una festa dalla contessa Huguette de Prunelé presso la quale faceva la baby sitter.[4][5][6] Dopo tre anni si rincontrarono alla Rizzoli e nel 1971 si sposarono.[2][6] Ha un figlio, Nicola (1972), e i nipoti Luna e Lapo.[2][4]
In seguito tenne la rubrica Il Naviglio al periodico Lo Specchio, su chiamata del direttore Giorgio Nelson Page per seguire le cronache mondane.[4][11] Scrisse per Il Milanese e L'Europeo e pubblicò nel 1977 Nelle mani dell'uomo. Testimonianze di donne violentate, uno dei tre libri-inchiesta scritti assieme al marito.[12][13][14][15]
Nel 1980 riprese a scrivere in ambito privato, in modo da trascrivere i ricordi di suo padre e della nonna a lei omonima.[16] Esordì l'anno seguente con il romanzo Anna dagli occhi verdi, pubblicato con il marito.[13] In particolare affermò: "Io ero quella che raccontava, lui quello che rileggeva, criticava, correggeva".[5] Il nome d'arte fu inventato da Tiziano Barbieri Torriani, editore della Sperling & Kupfer, e dalla sorella di lui, unendo i cognomi Casati e Modignani per suggerire dei nobili ascendenti.[4][7]
Nel 1983 uscì Saulina, che vinse il Premio Selezione Bancarella nel 1984, anno in cui il marito si ammalò di Parkinson.[2][15][17] Senza pubblicare con Sperling & Kupfer ha scritto una trilogia autobiografica con Il diavolo e la rossumata (2012), Il bacio di Giuda (2014), dove il tema sono i ricordi d'infanzia durante e dopo la guerra, e Un battito d'ali (2018), sul suo esordio e il rapporto con il padre.[18][19]