Le vittime espiatrici ottennero dalla Santa Sede il riconoscimento ecclesiastico di istituzione di diritto pontificio con il decreto di lode del 7 luglio 1903: le loro costituzioni vennero approvate definitivamente il 23 marzo del 1911.[2]
In origine l'istituto era diviso in due rami, uno contemplativo (dedito all'adorazione perpetua del Santissimo Sacramento) e uno di vita attiva, poi riuniti: le suore si dedicano prevalentemente all'insegnamento catechistico e nelle scuole, ma anche all'organizzazione di ritiri spirituali e alla gestione di educandati e orfanotrofi.[2]