La stazione venne inaugurata nel 24 aprile 1859 in concomitanza con l'apertura al servizio della tratta da Roma della ferrovia Tirrenica.[3]
Il 15 novembre 1906 venne attivato il collegamento tra la stazione e lo scalo marittimo di Civitavecchia.[3] Questa diramazione rimase in esercizio fino al 29 gennaio 2000, ma venne sostituita da un nuovo tracciato all'altezza dei moli più a nord del porto inaugurato nello stesso anno e fino al 2009 venne utilizzata solo per il trasporto merci da/per Golfo Aranci. Dal 2005 al 2018 è stata percorsa dal Roma Express e da treni merci per le acciaierie di Terni dove al porto venivano caricati di cromo. Successivamente, a causa di problemi legati alla sicurezza ferroviaria, è stata interrotta la circolazione.
Dal 1928 al 1961 fu attiva la circolazione lungo la tratta Capranica-Civitavecchia, dismessa nel 2011 e già priva di traffico dal 1961 a seguito di una frana vicino Civitavecchia nei pressi della galleria Cencelle.
Strutture e impianti
La stazione è dotata di cinque binari di circolazione e due binari tronchi, in più ha uno scalo merci. Proseguendo verso nord si trovano le ex officine, una volta deposito locomotive di Civitavecchia Porta Tarquinia, abilitate alla riparazione di carri merci.[4] Attiguo al vecchio deposito si trova un raccordo privato denominato De.Car. e che si dirama dal binario della Civitavecchia-Orte: l'impianto è normalmente utilizzato per lo scambio di veicoli carichi di automobili.[5]
La tratta della ferrovia Civitavecchia-Orte compresa tra Civitavecchia e Capranica (50 km su un totale di 87 km) è stata definitivamente dismessa nel 2011 ed è priva di armamento e tecnologie tranne il tratto di 4 km che va dall’uscita della stazione al raccordo con deposito di automobili. La restante tratta Capranica-Orte è formalmente sospesa all'esercizio dal 1994 (nei giorni feriali è presente un solo bus Trenitalia che effettua servizio sostitutivo in ambo le direzioni), ma è in corso la procedura di dismissione definitiva.[10]
Negli anni ci sono state diverse iniziative politiche e di comitati finalizzate al recupero della linea, ormai in stato di abbandono da oltre 30 anni. In realtà, già dal dopoguerra, a seguito della concorrenza sempre maggiore dei trasporti su gomma che consentivano di raggiungere, con tempi minori, il centro dei paesi, le Ferrovie dello Stato mostrarono scarso interesse per tale ferrovia.
Oltre ai costi legati al ripristino dei binari, dei fabbricati viaggiatori e delle strade di accesso alle stazioni, sarebbero necessari una serie interventi complessi come la messa in sicurezza secondo la normativa in vigore e la ristrutturazione di numerosi ponti, cavalcavia e gallerie.
Finora sono stati già spesi tra gli anni '80 e '90 circa 220 miliardi di lire e le Ferrovie dello Stato hanno ricevuto altri 123 miliardi di lire per il completamento, compresa l'elettrificazione (prevista sulla Civitavecchia-Aurelia per eseguire dei test sperimentali, mai svolti), rimossa nel 1992.
Movimento
Effettuano fermata tutti i regionali della linea FL5 che vi transitano e quasi tutti i collegamenti a lunga percorrenza passanti lungo la ferrovia Tirrenica, operati anch'essi da Trenitalia.
Ulteriore servizio viaggiatori è stato quello stagionale per Roma San Pietro denominato Roma Express, riservato ai crocieristi in visita guidata e che si attestava presso il Molo Vespucci, nell'area del porto. Dal 2017, a causa di problemi di sicurezza ferroviaria presenti lungo la tratta compresa tra Civitavecchia Marittima e Civitavecchia[11][12] , il servizio è stato rimodulato con bus sostitutivi e il capolinea è stato spostato a Civitavecchia.
Nel 2022, a seguito della restituzione del materiale rotabile alle Ferrovie dello Stato, il Roma Express ha di fatto cessato definitivamente l'attività, pur essendo il servizio già da fermo da parecchi mesi[13].
Da Civitavecchia è previsto inoltre un treno mattutino nei giorni feriali con destinazione Roma Termini passante per Ponte Galeria. Tale percorso era quello previsto prima del 1990, anno in cui venne realizzato il tracciato via Roma Aurelia.
Dal 2011 al 2023 è stato attivo un collegamento periodico diretto[14] per Roma con tariffa dedicata, dal 2019 denominato Civitavecchia Express. Solo da giugno 2024, a seguito delle numerose richieste di aumento dell'offerta ferroviaria ricevute dai pendolari, il treno, noto per la scarsa affluenza e flessibilità, è stato reso accessibile a tutti con tariffa ordinaria regionale[15]. Il treno, diretto a Roma Ostiense, effettua fermate intermedie a Roma San Pietro e Roma Trastevere.
A supporto del maggior traffico passeggeri dovuto ai crocieristi, dal 2023, e limitatamente ai mesi di giugno, luglio e agosto, viene anticipata da Ladispoli a Civitavecchia la partenza di un treno regionale mattutino per Roma Termini.
Secondo RFI al 2007 i viaggiatori giornalieri che transitavano in stazione erano quasi 4 000.[1]
Servizi
La stazione, che RFI classifica di categoria gold,[1] dispone di:
^Il 29 gennaio 2000, il vecchio tracciato (aperto il 15 novembre 1906), fu sostituito da uno nuovo all'altezza dei moli più a nord del porto inaugurato nello stesso anno. Fino al 2009, venne utilizzata solo per il trasporto merci da/per Golfo Aranci. Dal 2005, fino a fine del servizio, fu percorsa solo dal Roma Express e dal trasporto merci per le acciaierie di Terni dove al porto veniva caricato di cromo e dal 2009 era utilizzata come raccordo ferroviario.
^Il localismo nell'economia e nell'analisi del territorio, nella lingua e nella letteratura nella gestione degli archivi e biblioteche (Sant'Oreste, 13-14 ottobre 1995): atti del convegno, op. cit.
Il Foro amministrativo, Parte 1, A. Giuffrè, 1974.
Istituto di Geografia, Pubblicazioni, Edizioni 7-11, Università di Pisa, 1961.
Piero Muscolino, Nel Lazio ai tempi dei treni a vapore, Calosci, 2010.
Luciano Osbat, Il localismo nell'economia e nell'analisi del territorio, nella lingua e nella letteratura nella gestione degli archivi e biblioteche (Sant'Oreste, 13-14 ottobre 1995): atti del convegno, Vecchiarelli, 1996.