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Sorbole… che romagnola
	Maria Rosaria Riuzzi in una scena del film
Paese di produzione	Italia
Anno	1976
Durata	95 min
Genere	commedia, erotico
Regia	Alfredo Rizzo
Soggetto	Alfredo Rizzo,; Piero Regnoli
Sceneggiatura	Piero Regnoli
Casa di produzione	Romi Cinematografica
Distribuzione in italiano	Sida Cinematografica
Fotografia	Aldo Greci
Montaggio	Gianfranco Simoncelli
Musiche	Ubaldo Continiello
Scenografia	Vincenzo Morozzi,; Vanni Castellani
Costumi	Patrizia Atellier
Trucco	Marcello Di Paolo,; Carlo Sindaci
Interpreti e personaggi
	Maria Rosaria Riuzzi: Orietta Foresi; Massimo Ciavarro: Paolo; Luciano Pigozzi: Attilio; Luciana Luppi: Marianna, moglie di Attilio; Mario Pisu: don Gaudenzio; Ria De Simone: Isotta; Cristina Grado: Marta, zia di Paolo; Milly Corinaldi: perpetua Assunta; Carlo Rizzo: sindaco Federico; Jacques Stany: autista del pullman; Rina Mascetti: Egle, moglie di Nicolino; Luca Sportelli: maresciallo Nicolino Starni; Franca Scagnetti: sig.ra Venantini; Jimmy il Fenomeno: uomo che gioca a flipper; Giuseppe Zappulla: farmacista; Marina Pierro: assistente fisioterapista; Stefania Nocilli: assistente fisioterapista Marisa; Galliano Sbarra: uomo ingessato;
Doppiatori italiani
	Roberto Del Giudice: Paolo; Emanuela Fallini: Orietta Foresi; Giorgio Gusso: don Gaudenzio; Franco Latini: sindaco Federico; Germano Longo: autista del pullman;

Sorbole… che romagnola è un film di genere commedia erotica del 1976, diretto da Alfredo Rizzo.

Trama

Una guida turistica romagnola, per l'errore di un'agenzia, è costretta a pagare il conto assai salato dell'albergo dove era alloggiata insieme ai suoi gitanti. Non avendo denaro a sufficienza si offre di fare la dietologa, e trasformare le 'abbondanti' mogli degli abitanti del luogo in magre fanciulle appetibili dal punto di vista sessuale, in quanto i mariti da tempo trovano consolazione tra le braccia delle prostitute. Una volta saldato il conto, la ragazza riparte con la soddisfazione di tutti, e troverà anche l'amore.

Distribuzione

Il film venne iscritto al Pubblico registro cinematografico il 14 gennaio 1977 con il n. 6.634. Presentato alla Commissione di Revisione Cinematografica il 9 settembre 1976, ottenne il visto di censura n. 69.069 del 22 settembre 1976, con una lunghezza della pellicola di 2.620 metri, vietandolo ai minori di 14 anni "per le scene di nudi femminili, talora in atteggiamenti lascivi". Venne girato negli studi Cave Film e, per gli esterni, a Civitella San Paolo. È stato pubblicato in DVD dalla RaroVideo nella collana "Il cinema segreto italiano".^[1]