Antonio Vivaldi ha composto diverse sonate per violoncello e basso continuo. Sei di esse, composte tra il 1720 ed il 1730, furono pubblicate a Parigi nel 1740 da Leclerc e Boivin. Altre due sono conservate manoscritte al Conservatorio di Napoli (RV 39 e RV 44) ed un'altra in un manoscritto nel castello di Wiesentheid (RV 42).[1][2] È nota l'esistenza di una decima sonata, in re minore (RV 38), che è andata perduta.
Queste sonate sono costituite dai 4 movimenti delle tipiche sonate tardobarocche. I tempi si presentano in forma lento - veloce - lento - veloce. La sonata per violoncello era un genere in voga nell'ambiente veneziano dell'epoca; poco prima di Vivaldi, anche Benedetto Marcello aveva scritto sei sonate per violoncello in uno stile non dissimile da quello del Prete Rosso. Scrive Eleanor Selfridge-Field: «la spinta a scrivere queste opere in età così avanzata venne forse a Vivaldi dalla generale popolarità delle sonate per violoncello degli anni '30 del Settecento, o magari dall'esempio specifico di Marcello, autore di due raccolte di sonate per violoncello pubblicate in quel decennio[3]».
Queste sonate vengono talvolta impropriamente indicate come op. 14.