La Siria utile (in francese Syrie utile, in arabo سوريا المفيدة?, Suriya al-Mufida) è una parte relativamente piccola della Siria occidentale, dove si concentra gran parte della popolazione e l'economia del Paese. Essa è costituita grossomodo da una striscia di terra che collega Damasco ad Aleppo, dalla fascia costiera di Latakia nel nord, da gran parte della regione di Damasco e dal corridoio che collega questi due punti, in particolare le città di Hama e Homs.[1]
Storicamente il concetto di Siria utile presentava una forte connotazione economica e fu utilizzato per la prima volta da Georges Clemenceau per frenare le ambizioni del partito coloniale francese che sosteneva una “Siria integrale” o “Grande Siria”.[2] Secondo Clemenceau la “Siria utile” non comprendeva la Terra Santa e l'obiettivo era quello di evitare un'estensione territoriale che sarebbe stata troppo onerosa da gestire.[2] Alla vigilia e durante la prima guerra mondiale, i sostenitori dell’annessione francese della Siria ampliarono gradualmente i confini della Siria utile. I territori dell’entità progettata furono chiamati Siria integrale (in francese Syrie intégrale), comprendendo la regione conosciuta come Palestina alla vigilia dello smembramento dell’Impero ottomano nel 1918,[3] e alcune parti dell'attuale Turchia.[4] La logica della divisione territoriale coloniale portò all’espansione della Siria verso il deserto e il nuovo progetto ricevette da Lawrence d’Arabia il nome di “Grande Siria” (in francese Grande-Syrie).[5]
Il concetto di Siria utile è diventato particolarmente rilevante nel contesto della guerra civile che agita la Siria dal 2011. Il termine è stato utilizzato per descrivere un territorio controllato dal governo di Damasco, dove storicamente sono concentrate le istituzioni governative, e dove emerge a livello demografico una storia di consenso sociale e di coesistenza di molte religioni.[5]
Bashar al-Assad ha utilizzato il termine “Siria utile” all’inizio del 2016, riferendosi a sei governatorati: Damasco, parti del Rif di Damasco, di Homs e Hama e dei governatorati di Latakia e Tartus, sottolineando che li avrebbe difesi con tutto ciò che poteva.[6]
Note
- ^ (FR) Olivier D'Auzon, La Russie ne quitte pas la Syrie mais elle reconfigure son empreinte locale, régionale et globale, su Le HuffPost, 21 marzo 2016. URL consultato il 1º dicembre 2024.
- ^ a b (FR) Jean-Claude Cousseran, La «Syrie utile» :éléments pour des solutions de sorties de crise (PDF), su frstrategie.org, luglio 2016, p. 9.
- ^ (FR) Isabelle Feuerstoss, La Syrie et la France: Enjeux géopolitiques et diplomatiques, Editions L'Harmattan, 1º novembre 2013, p. 38, ISBN 978-2-336-32915-4. URL consultato il 1º dicembre 2024.
- ^ Monitore italo-russo rivista mensile politica, del commercio, dell'industria e delle relazioni dei due paesi, Tip. Nazionale, Bertero, 1917. URL consultato il 1º dicembre 2024.
«Siria integrale che si estenderebbe fin oltre il seno di Alessandretta , comprendendo oltre Alessandretta anche Adana e Mersina , con confine nord - ovest del Tauro e dell'Antitauro»
- ^ a b (FR) Julie Andurain (d’), La « Grande-Syrie », diachronie d’une construction géographique (1912-1923), in Revue des mondes musulmans et de la Méditerranée, n. 141, 15 giugno 2017, pp. Vol 141, 33–51, DOI:10.4000/remmm.9790. URL consultato il 1º dicembre 2024.
- ^ (EN) Hussain Ibrahim Qutrib, “Useful Syria” and Demographic Changes in Syria (PDF), su kfcris.com, p. 4.