Silvia Bonucci (Monza, 7 febbraio 1964 – Piombino, 28 maggio 2015) è stata una scrittrice e traduttrice italiana.
Biografia
Laureata in lingue all'Università parigina della Sorbona, e dopo aver completato gli studi in traduzione all'École Supérieure d'Interprètes et de Traducteurs, si trasferisce nel 1988 a Roma dove lavora come traduttrice, principalmente nel campo del cinema e dell'arte.
Esordisce nella letteratura nel 2003 con il romanzo Voci d'un tempo, che ha vinto nel 2003 il premio Rhegium Julii e il premio Zerilli Marimò[1][2] ed è stato tradotto in Francia e negli Stati Uniti. Nel 2006 pubblica il suo secondo romanzo, Gli ultimi figli, la storia di una famiglia di coloni in Maremma[3]. Nel 2011, pubblica con Sironi editore "Distanza di fuga"[4] ambientato a Genova che narra il dolore di Zoe, il cui padre è stato ucciso alla fine degli anni 70 dalle Brigate Rosse.
È stata una figura importante del movimento dei girotondini[5], ed una delle fondatrici, nel 2002, del movimento "Girotondi per la democrazia", formatosi per protestare contro l'allora governo Berlusconi[6].
È morta a Piombino nel 2015 all'età di 51 anni a causa di un incidente stradale.[7]
Opere
- Voci d'un tempo, Edizioni e/o, 2003
- Gli ultimi figli, Avagliano Editore, 2006
- Distanza di fuga, Sironi editore, 2011
Note
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