Nel tempo la montagna è stata anche chiamata Ferro di Cavallo e Scereda.[2]
Descrizione
La Cestovia Laveno-Poggio Sant'Elsa, rinnovata nel 2006, conduce fino a quota 974 m s.l.m. dove si trova la terrazza panoramica di Poggio Sant'Elsa. Negli anni sessanta sorsero anche due impianti per la pratica dello sci alpino, che vennero però ben presto dismessi a causa della scarsità di neve durante tutta la stagione invernale.
La montagna è tra le più frequentate come punto di lancio dagli appassionati di parapendio e deltaplano[3].
Sul belvedere appena fuori la cestovia si trova infatti una pedana per il decollo dei deltaplani, mentre a circa 15 minuti di sentiero c'è uno spiazzo molto inclinato adibito a decollo per parapendio.
Note
^ Sergio Grillo e Cinzia Pezzani, Lombardia in mountain bike, vol. 2, Ediciclo Editore, 1993, p. 80. URL consultato il 29 luglio 2020.
^ Leopoldo Maggi, Intorno al terreno erratico della Valcluvia, in Atti della Società italiana di scienze naturali e del Museo civico di storia naturale in Milano, vol. 9-10, Milano, Tipografia Giuseppe Bernardoni, 1866, p. 58. URL consultato il 29 luglio 2020.
^ Luigi Farrauto, Mauro Garofalo e Giacomo Bassi, Laveno Mombello, in Milano e Lombardia, Lonely Planet Italia. URL consultato il 29 luglio 2020.