Naceri nasce nel quarto arrondissement di Parigi, figlio di Djilali Naceri, un immigrato algerino di origine berbera, giunto in Francia prima dell'indipendenza dell'Algeria, e di Jacqueline, una francese originaria della Normandia. Suo fratello, Bibi, è anch'egli attore. Abbandona gli studi all'età di 16 anni e negli anni successivi si mantiene facendo dei lavoretti. Ventenne, Naceri si ferisce il viso in conseguenza di "uno scontro frontale con il parabrezza di una Renault 5 turbo, dopo una serata di baldoria"[1]. L'attore porta ancora questa cicatrice che lo segna dall'arcata sopraccigliare agli zigomi.
Per molti anni tenta il successo nel mondo del cinema, ma i suoi sforzi non sono ricompensati che con dei piccolissimi ruoli. È in questo periodo che decide di cambiare legalmente il suo nome da Saïd in Samy[2]. Thomas Gilou gli offre la sua prima vera chance nel ruolo di Nordine nel film Rai. Naceri impressiona la critica e vince due premi per l'interpretazione al Festival internazionale del film di Locarno e al Festival del film di Parigi.
La carriera di Naceri prende un impulso inaspettato dopo un incontro con il regista e produttore Luc Besson. I due si erano già incontrati in occasione delle riprese di Léon, nel quale il giovane attore aveva il ruolo di un poliziotto nell'ultima scena del film. I loro cammini si incrociano di nuovo qualche anno dopo.
La consacrazione arriva con Taxxi (1998) nel ruolo di Daniel Morales, un tassista di Marsiglia appassionato di auto potenti e della velocità folle. Malgrado la critica, piuttosto tiepida, Taxxi ha un buon successo al botteghino con 8 milioni di ricavi. Il successo del primo episodio spinge il produttore a riproporre il personaggio del simpatico autista che, anche suo malgrado, si mette a servizio delle autorità: nascono così Taxxi 2 (2000), Taxxi 3 (2003) e Taxxi 4 (2007).
Nel 2006 l'attore ha ricevuto il premio per migliore interpretazione maschile al Festival di Cannes[3] per il film Days of Glory (Indigènes). Nel 2008 appare nel video del rapper francese Tunisiano, Je porte plainte, mentre nel 2011 appare nel video di Kenza Farah, Sans jamais se plaindre.